I tifosi dell’Inter lo ricordano come uno scudetto storico. Quel dodicesimo tricolore nerazzurro è marcato “made in Italy” dal primo all’ultimo uomo. Nessun giocatore straniero e tanti protagonisti provenienti dal settore giovanile: da Ivano Bordon a Beppe Baresi, dal capitano Graziano Bini a Lele Oriali. Una squadra guidata dal “sergente di ferro” Bersellini, capace di rimanere in vetta alla classifica dalla prima all’ultima giornata.
Due le gare scolpite nella mente e nel cuore dei tifosi, il derby vinto con doppietta di Evaristo Beccalossi, genio di quella squadra e poi il 4-0 alla Juve con tripletta di “Spillo” Altobelli, bomber dell’annata con 15 gol. Da ricordare poi le sgroppate di Pasinato, la duttilità di Mimmo Caso, la caparbietà di Marini e la velocità di Muraro soprannominato “Jair bianco”. Sedici giocatori in una rosa ristretta dove muoveva i primi passi anche Beppe Bergomi che debuttò in prima squadra nella stagione successiva.
Un’Inter tutta italiana che aveva nell’organigramma anche il suo autentico simbolo perché Sandro Mazzola era all’epoca il consigliere delegato. Ricordo con grande simpatia quella squadra che diede il via ad un decennio favoloso tra riapertura delle frontiere, Mundial di Spagna e l’Italia calcistica al centro del mondo.
Emilio Buttaro
