L’Italia non si ferma più. Contro la Spagna una gara tutto cuore che alla fine ha premiato i nostri azzurri. L’ennesima sofferenza ci permette di tornare ai vertici del calcio europeo a distanza di tre anni dal Mondiale mancato. Quando batti una squadra come la Spagna, nostra bestia nera, e lo fai dopo la lotteria dei calci di rigore allora davvero tutto è consentito.
Contro le furie rosse gli azzurri hanno giocato in modo diverso rispetto alle precedenti gare. Gli iberici autentici maestri in fatto di palleggio hanno fatto vedere buone cose ma tirato poco. Certo, il rigore sciupato da Locatelli ci ha fatto davvero tremare ma all’ultimo respiro è andata e tra pochi giorni ci presenteremo nuovamente nel mitico stadio di Wembley.
Sarà la quarta finale della storia azzurra nei campionati europei e per prepararla nel modo migliore il gruppo di Mancini ha preferito rientrare a Coverciano.
Da Donnarumma (decisivo ieri) a Verratti, da Berbardeschi a Belotti tutti sono pronti per il grande appuntamento e tutti si sentono titolari. Bisognerà recuperare le energie per completare un capolavoro straordinario, insomma è ora di bissare il successo del 1968.
Roberto Mancini ha saputo creare un gruppo incredibile dove tutti sono protagonisti, dove la carica ulteriore arriva in fase di riscaldamento sulla musica di Raffaella Carrà per dedicare l’approdo finale a Spinazzola. L’Italia intera è innamorata di questa squadra e comunque vada la rinascita del calcio azzurro è compiuta alla grande.
Da qualche settimana le notti magiche non sono più soltanto un ricordo di trent’anni fa e come dice Mancini: “Non è ancora finita…”
Emilio Buttaro