Dino Zoff, gli 80 anni di un simbolo italiano

Dino Zoff insieme al nostro corrispondente Emilio Buttaro
Dino Zoff insieme al nostro corrispondente Emilio Buttaro.

Confesso di emozionarmi sempre quando rivedo le immagini trionfanti di quel Mondiale spagnolo. E’ come fare un tuffo nel passato ritornando agli anni della meglio gioventù. Zoff, Gentile, Cabrini e quella Nazionale del cuore. Una squadra capace di vincere allora il suo terzo Mondiale contro ogni pronostico. Ripensando a quella formazione gli occhi diventano puntualmente lucidi quando torna in mente l’eleganza di Gaetano Scirea o il sorriso di Paolo Rossi.

Il capitano di quel gruppo era lui, Dino Zoff autentico monumento del calcio che oggi compie 80 anni. Erano sue le braccia che sollevarono la Coppa del Mondo in Spagna quarant’anni fa e che poi furono immortalate da Renato Guttuso in un francobollo. Sempre sue le mani che hanno segnato una carriera leggendaria fatta di trionfi, di record, di emozioni. Memorabile quella partita a scopone con Pertini, Causio e Bearzot sull’aereo che li riportava in Italia con la Coppa del Mondo.

Ha giocato con Burgnich e Facchetti fino ad arrivare a Paolo Rossi e Bergomi ma è stato anche rivale e poi compagno di Omar Sivori, Pelè e Cruijff. Con Enzo Bearzot, friulano come lui bastava uno sguardo per capirsi così come in campo e fuori non servivano parole per un’intesa perfetta con un altro gigante di nome Gaetano Scirea. Ma il numero uno dei numeri uno è stato anche apprezzato allenatore, ct della Nazionale, dirigente sportivo.

Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere e intervistare uno dei più grandi portieri di tutti i tempi che a mio avviso avrebbe ampiamente meritato il Pallone d’Oro. Insomma Dino Zoff da Mariano del Friuli rimane un simbolo del calcio mondiale ma anche e soprattutto una persona dalle grandi qualità morali, punto di riferimento per molti italiani non soltanto sul piano calcistico. Quando il mito non ha età.

Emilio Buttaro

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