Gigi Riva simbolo del calcio italiano

Nessun dubbio: Gigi Riva da pronunciare così tutto d’un fiato, il simbolo del calcio italiano, il campione trasversale, rimarrà davvero indimenticabile.

Uniche e irripetibili le emozioni che ha saputo regalare con la maglia del Cagliari e con quella della Nazionale. Erano tempi in cui il calcio non si vedeva tantissimo in televisione e forse anche per questo era uno sport più romantico.

Quel Cagliari campione d’Italia nel 1970 è una straordinaria storia italiana e Gigi Riva stava alla squadra sarda come Pelé stava al Santos. I famosi “no grazie” alla Juve di Agnelli e all’Inter di Moratti erano autentiche scelte di vita impensabili nel calcio di oggi. Già, perché la sua Sardegna era diventata ed è casa sua.

L’altro grande amore calcistico era la Nazionale, sempre col numero 11 sulle spalle. Nessuno con la maglia azzurra ha saputo superare i suoi 35 gol, due dei quali rimarranno nella storia più bella del nostro calcio: quello nella finale degli Europei (vinti) del 1968 e la perla nella partita del secolo Italia-Germania.

E sempre in Nazionale una vita da team manager con il vero ruolo di consigliere per tutti, quasi un secondo papà per tanti giovani calciatori. Nel 2006 la gioia per il quarto Mondiale azzurro. Proprio durante quegli anni ho avuto l’onore di intervistare in più d’una circostanza a Coverciano quell’uomo tanto riservato quanto garbato ed ogni volta era un’emozione vera. Trovarmi di fronte un concentrato di coraggio, potenza e tecnica mi faceva pensare al calcio di un tempo fatto di passione e sentimento.

Altra epoca, altro sport, rimane la nostalgia, così come rimarrà per sempre il campione vero, Gigi Riva da pronunciare tutto d’un fiato.

Emilio Buttaro

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