Dopo la più grande impresa di una squadra italiana, il calcio del Bel Paese ha regalato poche gioie. Da quel triplete nerazurro è trascorso esattamente un decennio durante il quale tantissime cose sono cambiate. Il calcio italiano oltre i propri confini ha fatto passi indietro: nessun titolo europeo per le squadre di club per non parlare poi dei Mondiali. Insomma tanta nostalgia mista a un pizzico di malinconia per quel 22 maggio 2010 che chiuse una cavalcata fantastica.
Sulla carta non sembrava invincibile quella squadra, anzi forse più vulnerabile rispetto all’Inter dell’anno prima che vinse lo scudetto staccando la Juve di 10 punti. E invece la stagione nerazzurra 2009/2010 è a dir poco fantastica. La squadra capace di arrivare sul tetto d’Italia e d’Europa è costruita bene con gli sforzi del presidente Moratti che dopo 45 anni raggiunge il traguardo sportivo di suo padre.
In porta c’è Julio Cesar, la difesa è sicuramente il reparto migliore con Maicon, Lucio, Samuel e capitan Zanetti. A metà campo nomi come Cambiasso e Stankovic, più avanti la fantasia e la classe di Sneijder ed Eto’o. Diego Milito, protagonista assoluto della finale Champions e della stagione, merita un discorso a parte, è il centravanti perfetto. Il vero valore aggiunto però è José Mourinho, il numero 1 in circolazione, in grado coi suoi metodi di cambiare la faccia e l’anima di quella squadra. Ancora oggi il tecnico portoghese si dichiara interista e per l’intero mondo nerazzuro rimane il mito assoluto.
Emilio Buttaro