Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della celebrazione del "Giorno del Ricordo"

Ascoltare la voce della Collettività

L’interesse verso gli italiani in Venezuela dovrebbe manifestarsi attraverso politiche volte a restituire ai venezuelani il diritto di decidere al più presto sul proprio futuro, ad aumentare realmente e non a parole il numero dei funzionari presso Ambasciata e Consolato, ad approvare provvedimenti per facilitare il rientro in Italia dei connazionali e dei loro figli e ad aiutare l’inserimento, specialmente di quest’ultimi, nel mondo del lavoro.

Ricardo Merlo, Sottosegretario All'Estero

Una grande responsabilità

Una contraddizione? Forse. La verità è che Lega e M5S, proprio quei partiti che hanno mostrato sempre poco interesse verso le nostre comunità e che spesso hanno espresso opinioni critiche nei confronti degli italiani all’estero, hanno sorpreso affidando a uno dei nostri  senatori, Riccardo Merlo, la carica di Sottosegretario all’Estero con delega per gli italiani all’estero. Una manifestazione di sensibilità che pochi si attendevano; una grossa responsabilità per chi ne è stato investito.

Una nuova prova

In Venezuela domenica si vota. O si voterà se, nonostante i tanti appelli rivolti dalla comunità internazionale, il governo del presidente Maduro non deciderà di cambiare data all’ultimo momento. Il Paese che si mostra oggi all’elettorato presenta aspetti inquietanti.

Non siamo più soli

La proposta del senatore Casini, che si è fatto eco degli appelli accorati della nostra Collettività, avrebbe incontrato ben altre difficoltà se non fosse stata preceduta dal lavoro di sensibilizzazione dei nostri parlamentari eletti all’estero, e non solo di questi. Ci riferiamo, in primis, all’on. Fabio Porta, al senatore Claudio Micheloni, al Sottosegretario Mario Giro, al nostro Ambasciatore Silvio Mignano e, ci sia permesso dirlo con un certo orgoglio, anche alla nostra “Voce” che attraverso i suoi articoli ha contribuito ad aggiungere il suo granello di sabbia

Il dibattito con l’Ambasciatore Mignano

Un dibattito, come quello a cui abbiamo assistito sabato scorso, non si era mai dato in seno alla nostra Collettività. Dal sistema degli appuntamenti di recente applicazione presso il nostro Consolato Generale di Caracas, alla carenza ormai cronica di personale per espletare anche le pratiche più banali; dai passaporti, alle pensioni; dall’assistenza sociale, alla mancanza di medicine; non c’è stato tema che non sia stato ventilato in un dialogo aperto e franco durato circa tre ore. Il nostro Ambasciatore, Silvio Mignano, ha risposto a tutte le domande, chiarito ogni quesito, affrontato qualunque tema

Un anno difficile

Si chiude un anno, il 2016, tutto da dimenticare e se ne apre un altro, il 2017, che promette ancora sacrifici, disagi e privazioni. Più che mai, quindi, sarà necessario che la Collettività abbandoni gli egoismi, archivi gli interessi personali e alimenti lo spirito di solidarietà come ha sempre saputo fare nei momenti difficili

Cui prodest?

La nostra scuola italiana, la “Agostino Codazzi”, unico istituto paritario in Venezuela, tra qualche mese, forse solo poche settimane, potrebbe non essere più tale. In altre parole, potrebbe essergli negata la prerogativa di rilasciare titoli di studio aventi valore legale in Italia e quindi annoverarsi tra quegli istituti con corsi d’italiano che, anche se ottimi e ad altissimo livello, non assicurano l’accesso diretto alle università italiane e, in conseguenza, dell’Unione Europea.

Italia e America latina, un nuovo approccio

Anche il Venezuela, se altre fossero state le circostanze politiche, sarebbe stato una tappa importante della tournée latinoamericana del Premier. Ma su quelle economiche sono prevalse certamente ragioni di carattere politico. Con un delicato e complesso processo elettorale alle porte, qualunque fosse stato l’approccio di una visita ufficiale del premier, ma anche di delegazioni politiche ufficiali, sarebbe stato interpretato o come una presa di posizione a favore del Governo o come un contributo alle forze politiche che lo avversano.

Alla luce del sole

Alla luce del sole. E’ quello che abbiamo sempre chiesto da queste colonne. Incontri carbonari e assemblee a porte chiuse solo alimentano dubbi, perplessità e sospetti. Dubbi, perplessità e sospetti che non fanno alcun bene alla nostra Collettività e pongono in dubbio l’attendibilità delle istituzioni. Con la decisione di realizzare l’Assemblea Paese a “porte chiuse” viene meno il principio democratico della partecipazione. Si vuole una comunità più vicina al Cgie. Ma non si permette a essa di assistere (non di partecipare poiché si tratta di un’elezione di secondo grado) alla nomina del suo Consigliere.