«Prega come Gesù, tanto quanto Gesù, dando come Lui sempre un grandissimo posto alla preghiera… Sempre come Lui, dai grande posto al lavoro manuale, che non è tempo sottratto alla preghiera, ma dato alla preghiera. Di’ fedelmente ogni giorno il Breviario e il Rosario. Ama Gesù con tutto il cuore e il tuo prossimo come te stesso per amore di Lui… La tua vita di Nazaret può essere condotta ovunque: conducila nel luogo più utile per il prossimo» (Charles de Focauld, Opere spirituali).
Queste parole di fratel Carlo si trovano all’inizio di un libro di meditazione usato in seminario. Rileggendole, ho ripensato ai primi anni trascorsi a Seveso, all’entusiasmo di quei giorni, alla ricerca di una radicale adesione al Vangelo, alla fraternità realmente vissuta con altri giovani che, come me, avevano intuito la chiamata del Signore.
Ritrovo qui alcuni temi che ritengo fondamentali per chi vuole incarnare il Vangelo.
Innanzitutto il riferimento continuo a Gesù.
È Lui la misura di tutte le cose che mi riguardano come cristiano; a Lui devo rivolgermi perché mi conceda la sapienza e la capacità di fare discernimento. In questo rapporto d’amicizia gioca un ruolo essenziale la preghiera. Una preghiera immersa nella vita ordinaria, nel quotidiano. Così anche il lavoro diventa un tempo che trascorre sotto lo sguardo benevolo del Signore.
«Ama Gesù con tutto il cuore e il tuo prossimo come te stesso per amore di Lui», dice fratel Carlo, facendo proprie le parole di Gesù. Il cristiano è un uomo che ama!
E si può amare Gesù e il prossimo ovunque.
Oggi mi colpiscono particolarmente queste parole: «La tua vita di Nazaret può essere condotta ovunque: conducila nel luogo più utile per il prossimo». Le interpreto come un invito a essere radicato soltanto in Gesù e nel Suo amore; senza fissarsi in dimore terrene.
Il discepolo segue il Maestro dovunque Egli voglia condurlo.
Questo desidero e chiedo al Signore!
don Gian Luca