Una bella tradizione legata alla festa di Sant’Antonio abate è la benedizione del pane, che poi viene distribuito gratuitamente a chi lo desidera.
Per onorare la tradizione, il 17 gennaio, mi alzo prima del solito e vado dal fornaio.
Quando arrivo, i panini di Sant’Antonio sono pronti per essere infornati. Preghiamo insieme e benedico quel pane pensando che in onore di un santo, vissuto molti secoli fa, continua a ripetersi un gesto di carità, che ricorda a tutti noi cristiani che il pane quotidiano non deve mancare sulla mensa di ogni uomo, e che siamo responsabili di quel pane. Se lo sprechiamo o lo disprezziamo, lo abbiamo tolto dalla bocca di qualcuno con cui potevamo condividerlo.
Il fornaio mi racconta delle raccomandazioni dei suoi genitori a non sprecare il pane, ma a custodirlo sempre con rispetto e devozione,… sono le stesse raccomandazioni che anch’io ho ricevuto dai miei genitori e dai miei nonni, un’eredità preziosa che mi auguro di tramandare ai miei parrocchiani.
Quando esco dal forno, è ancora notte.
Manca poco al sorgere del sole.
Penso a come sarebbe bello aspettare l’alba.
Mi prende il desiderio di veder nascere il sole.
Salgo in macchina e vado al molo sud.
Sono solo: c’è poca gente in giro alle 06.30 del mattino.
Mi sento quasi l’unico testimone di uno spettacolo straordinario!
Scendo dalla macchina e nel freddo mi incammino verso la punta del porto.
Passo dopo passo, guardando verso il mare, mi accorgo delle sfumature che si susseguono nel cielo. La luce del sole, piano piano, colora il blu notte del cielo. Si annuncia una bellissima giornata.
Intanto apro il breviario e prego con i salmi dell’Ufficio delle Letture.
L’alba mi trova immerso nella lettura di un versetto che mi fa alzare gli occhi per verificare se le cose stanno proprio così: «Il sole mentre appare nel suo sorgere proclama: “Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!”» (dal Libro del Siracide 43, 2).
Resto incantato e non mi curo nemmeno del freddo, tanta è la meraviglia per quello che vedo e per le emozioni che sento.
E così mi viene spontaneo ringraziare Dio per il creato e per tutto ciò che mi dona di conoscere e imparare. E lo ringrazio soprattutto per la fede, che mi permette di andare ancora più in alto del sole, e di contemplare la bellezza dell’Altissimo, bellezza che mi riempie di gioia e pace!
don Gian Luca