La biblioteca ambulante


 Si è conclusa da pochi giorni la Feria del libro di Madrid targata anno 2024.

Dalla sua inaugurazione nel 1933 nel Paseo de Recoletos non ha mai smesso di crescere e proporre nuove tessere di un mosaico culturale sempre in espansione.

Quest’anno, ben 358 casette hanno riempito la feria unite sotto il monito “Entrena tu mente, lee tu cuerpo”. E il successo è stato assicurato.

 E’ sempre piacevole passeggiare a contatto con i libri, e nell’andare lento e distratto, la mia mente é stata raggiunta da un ricordo lontano nel tempo che, come un ponte, ha unito la modernità di questa fiera, con una strada della Londra anni  ’30.

Sí, un viaggio nel tempo dalla Spagna all’Inghilterra, attraverso una fotografia che spicca in bella mostra dalla copertina di un fotolibro su uno scaffale di una casetta.

La foto ritrae una donna che all’alba degli anni ’30, con incrollabile determinazione, porta sulle spalle uno scaffale pieno di tesori letterari, sfidando le leggi del tempo e dello spazio ad ogni passo che fa.

I suoi occhi sembrano scrutare le strade alla ricerca di chi ha sete di conoscenza, di chi desidera scoprire mondi tra le pagine di un libro.

Una donna intraprendente che diventa voce di conoscenza in mezzo al trambusto cittadino.

Che immagine meravigliosa! Un quadro che resterei a guardare per ore. La donna-biblioteca ambulante diventa scrigno di sapere, un faro di luce, fonte di speranza per i sognatori e gli inquieti di spirito. Poi, d’un tratto ritorno alla realtà e mi accorgo di essere nello stesso cono di luce che mi ha catturato in quell’immagine. Anche qui, accanto a me, c’è un brulichio di inquieti sognatori e assetati di sapere. Anche qui, come allora, ogni libro è inteso come un portale verso l’ignoto, una chiave che apre le porte dell’immaginazione e trasporta i lettori in terre lontane, in  tempi dimenticati, o da reinventare.

E mentre il trambusto della feria  rischia di soffocare il sussurro delle parole stampate, i libri sfidano incrollabili lo scorrere del tempo, inneggiati ad icone del sapere. Perché in un mondo in cui la conoscenza è un tesoro, il libro si erge come una voce che grida alla conoscenza, ricordandoci che, in definitiva, la vera ricchezza risiede proprio nelle pagine di un libro.

Nadia Buonomo

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