La luce e i silenzi di Augusta Tomassini


di Elisabetta Bagli

Augusta Tomassini è una poetessa contemporanea marchigiana da sempre impegnata e attenta al sociale. Ha rivestito le cariche di consigliera e coordinatrice delle Pari Opportunità u.i.c.i. per la Regione Marche, nonché il ruolo di Commissaria Pari Opportunità della sua Regione. Augusta ha pubblicato molti libri in italiano, ma anche in lingua spagnola per editrici italiane, colombiane ed argentine. Ha vinto molti premi nazionali ed internazionali e sulla sua poetica si sono espressi favorevolmente il Dott. Michele Miano, la Dott.ssa Cristiana Vettori, la Dott.ssa Annamaria Pecoraro e lo scrittore Mattia Cattaneo, critici letterari di grande spessore come il Prof. Hafez Haider, candidato premio Nobel, il Prof. Sergio Camellini, il Prof. e poeta Salvatore Iacopino e il Prof. Claudio Barna. 

Lo scorso anno, il sindaco di Montefelcino le ha consegnato il premio “Orgoglio delle Marche“, che il Comune di Francavilla d’Ete (in provincia di Fermo) assegna ogni anno alle personalità marchigiane che hanno maggiormente dato lustro alla regione.

Tomassini ha presentato i suoi volumi nelle maggiori città italiane e giovedì prossimo 6 giugno presenterà due sillogi poetiche “Llevo por nombre – Sombra y Luz” e “El lenguaje del silencio”, edite rispettivamente, in Colombia e in Argentina, presso la Camera di Commercio italiana di Madrid.

 

Cara Augusta, vogliamo conoscerti meglio e credo che non possiamo che leggere le tue parole per farlo. Come descriveresti Augusta a un lettore che per la prima volta viene in contatto con te attraverso la lettura di questa intervista?

Una persona semplice che parla e trascrive emozioni con il cuore. Sono una poetessa che vive tra le parole e le emozioni. La mia scrittura è un ponte tra il mondo interiore e quello esteriore, un dialogo continuo con l’anima e con i lettori.

 

Perché hai deciso di scrivere e, soprattutto, perché poesia?

Dopo la perdita di mio marito, nel silenzio e nella sofferenza, per soffocare la mia solitudine, ho iniziato a scrivere pensieri su carta bianca. Ho deciso di scrivere per dare voce a sentimenti che altrimenti rimarrebbero inespressi       

 

Scrivi soltanto le emozioni che vivi personalmente o ti lasci ispirare dalle storie degli altri? Qual è l’emozione che prevale in te quando scrivi?

Io non mi lascio assolutamente trasportare dalle scritture degli altri anzi molte volte scrivo ciò che mi trasmette anche una semplice immagine. Pur vedendo pochissimo, percepisco ciò che mi trasmette l’emozione che legge il mio cuore. Le emozioni personali sono il nucleo della mia scrittura

 

Com’è il tuo rapporto con il mondo che ti circonda? E con il tuo mondo interiore?

Purtroppo, i miei occhi vedono poco e l’emozione che traspira in me mentre scrivo sono parole esclusivamente dettate dal cuore e dall’anima. Il mio rapporto con il mondo esterno è di contatto con chi mi sa ascoltare, mentre con il mondo interiore è di poter esprimere speranza a chi soffre.

 

 

Pensi che la tua sensibilità e la tua necessità di scrivere si sia acuita di più negli anni considerata la tua condizione di ipovedente?

La mia ipovisione ha affinato le altre percezioni, rendendo la scrittura un senso in più attraverso cui esplorare la realtà. La sensibilità e la necessità di scrivere sono cresciute, diventando un modo per “vedere” oltre il visibile

 

Cosa ti piacerebbe trasmettere attraverso la tua poesia e quali sono i suoi elementi imprescindibili? 

Vorrei che la mia poesia fosse un faro di speranza e comprensione. Gli elementi imprescindibili sono l’autenticità, la ricerca della positività anche nel dolore 

 

Complimenti, perché di recente ti hanno conferito il Premio per la Cultura nella “Notte dell’Orgoglio Marchigiano”. Pensi che i Premi siano importanti per aiutare a diffondere la letteratura? 

I premi sono riconoscimenti del valore del lavoro svolto, ma soprattutto sono strumenti per raggiungere un pubblico più ampio. Aiutano a diffondere la poesia e a riconoscere l’importanza della cultura

 

Come mai hai deciso di tradurre in spagnolo le tue opere poetiche e di pubblicarle in Sudamerica?

La conoscenza di una persona a me cara, Elisabetta Bagli, mi ha portato a interessarmi per  la traduzione in lingua spagnola  e poi  ad espandere le mie poesie in vari paesi  come Spagna, Colombia, Argentina. Sono state pubblicate a  Mar de Plata e infine un mio caro amico, Stefano Moroni, ha fatto sì che si divulghino i miei scritti a  Buenos Aires, ed è stato tutto per caso, ma ha ottenuto un grande successo Ho fatto tradurre le mie opere in spagnolo per abbracciare una nuova cultura e per condividere la mia voce con un pubblico diverso. Il Sudamerica, con la sua ricca tradizione poetica è il luogo perfetto per farlo. Dove ti vediamo tra poco. Sicuramente a Madrid per la presentazione dei due libri bilingue presso la Camera di Commercio italiana di Madrid, che ringrazio.

Un saluto enorme a te, Augusta, ti seguiremo senz’altro e grazie di essere stati insieme a noi.

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