La sensibilità ambientale nella letteratura di Marina Atzori


di Elisabetta Bagli

Marina Atzori è una scrittrice e poetessa di origine sarda. Ha studiato Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Torino. È appassionata di psicologia e di musica. Nel 2014 ha pubblicato il suo primo romanzo Il fiordaliso spinoso. Nel 2022 ha pubblicato la raccolta di poesie Geometrie dei sensi, che riunisce alcuni dei suoi componimenti poetici più significativi.

Definisce i protagonisti delle sue storie “semplici ombre” alla continua ricerca di un Motivo per vivere. Da sempre sensibile alla tematica ambientale, la natura e gli animali sono elementi costantemente presenti nell’ambientazione dei suoi scritti. Dal 2022 svolge la libera professione occupandosi di digital copywriting e di grafica web. Nel frattempo continua a scrivere e a curare il suo blog VerbaSpinosa. L’abbiamo incontrata in occasione dell’uscita del suo primo romanzo giallo Blu Aragosta.

 

Cara Marina, i tuoi romanzi precedenti hanno abbracciato soprattutto trame legate ai sentimenti e alla narrativa contemporanea, mentre Blu Aragosta ti vede in una veste del tutto nuova e inedita. Come è nata l’idea di scrivere un giallo?

Da lettrice ho sempre subito il fascino di questo genere. Pensare di scrivere un giallo è stata una sfida accattivante, e folle, più o meno come Pino Marino, il protagonista di Blu Aragosta, che mentre cerca di rimediare agli errori di una vita precedente non proprio pulita, cade in un’altra milionata di errori. L’idea è nata in modo singolare, ovvero, leggendo un proverbio indiano: «Se davanti a te vedi tutto grigio, sposta l’elefante». Dietro il significato ci ho visto i limiti dell’essere umano. 

 

Raccontaci un po’ la trama del giallo, in poche parole cos’è e cosa non è Blu Aragosta? Non svelare molto, mi raccomando!

Nei pressi dell’Isola degli Elefanti – famosa per i suoi fondali incontaminati e per la presenza di un raro esemplare di crostaceo, l’aragosta blu – è stato scoperto il cadavere di un sub esperto. La morte del giovane sembra un incidente, ma questa versione non convince il padre. Nel frattempo, Pino Marino (il protagonista), in fuga da un passato ambiguo, approderà sull’Isola portando con sé l’illusione di essersi liberato dei suoi fantasmi. Durante la sua permanenza si troverà coinvolto nel misterioso “giallo della scogliera”, senza riuscire a tenere a freno l’innata tendenza a cacciarsi nei guai. Blu Aragosta non è un poliziesco, ma un giallo improntato alla scoperta di un mistero, che pare non sia ancora riuscito a risolvere nessuno: la vita. Gli indizi sono sparsi in tutta la storia e ciascun protagonista dà, in modo consapevole e non, il suo contributo alla risoluzione del caso di Achille Bonomi, conosciuto sull’Isola come “il Delfino”.

 

Nel romanzo parli dell’“Isola degli Elefanti”. Che legame c’è tra i protagonisti e questa fantomatica Isola?

L’Isola è il paradiso che si trasforma in inferno. Quello con i protagonisti è un legame potente, a momenti inscindibile. L’“Isola degli Elefanti” è il rifugio peccatori, è l’illusione di una nuova vita dopo aver toccato il fondo. 

 

 

In questo libro si evidenzia il concetto della “seconda possibilità”. Cosa significa e perché credi sia così importante per l’essere umano poter rimettersi in gioco per riuscire a raggiungere il proprio obiettivo?

Il concetto di “seconda possibilità” fa perno in tutta la storia. Provate a pensarci: quante volte avreste voluto mollare tutto e andarvene in un luogo conosciuto, senza volti e nomi che vi riconoscano o vi giudichino senza conoscere i perché delle vostre scelte. Ecco, Blu Aragosta avrebbe potuto intitolarsi Alla ricerca dell’occasione perduta. Quella di Pino e di Matteo è una missione pericolosa alla scoperta dei motivi veri che li hanno portati a spostare l’elefante. 

 

Il bene e il male, lo Yin e lo Yan. Pensi davvero che in ognuno di noi si possa sempre trovare qualcosa di buono, nonostante tutto?

Il bene e il male li vedo un po’ come gli scalini della vita. Salite e discese continue. Si sceglie e non si sceglie di difendere la parte buona di noi stessi con lo scudo del bene e di allontanare il male, ma non sempre ci riusciamo, perché siamo vulnerabili. È facile cadere in tentazione e sbagliare. 

 

Cosa ti aspetti da questo libro?

Grandi e piccole cose. Mi auguro che arrivi alle persone che hanno sempre giocato a scoprire il colpevole, ma non vogliano prendersi troppo sul serio. Poi, che stupisca, perché Blu Aragosta è un giallo fuori dagli schemi. Ho deciso di far impazzire il lettore in tutt’altro modo. Avete presente Uno nessuno e centomila? In questo libro incontrerete pochi volti e… molte maschere.

Il tuo amore per la natura da cosa deriva?

La natura è l’anima dei miei pensieri, scritti e non. La amo perché è vita, cambiamento, rinascita, spontaneità. 

 

La vena poetica esce sempre nei tuoi scritti. Un verso che ti rappresenti?

Scompiglio

Assenza eterna

Ambra opalescente

Baia silente

Asterisco ignorato

Ape solitaria

Città deserta

Ripida scogliera

Indelicati pensieri infestano il mio scompiglio.

 

Scrittrice poliedrica, amante del disegno e della grafica, cosa ci riserverà Marina nel prossimo futuro?

Sono una super-creativa in continua evoluzione. Mi piace sperimentare. A giugno è nato “Mareios”. Aiuto le micro-realtà di business a raccontarsi e ne curo l’aspetto grafico. Mi occupo di copywriting, insomma. È l’anno delle sfide, e delle novità, non solo letterarie. Chi si ferma è perduto… giusto?

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