Nella bella location dell’Osteria Emilia-Romagna di “Comacchio Experience” (start-up con sede a Lido di Pomposa (provincia di Ferrara), ideata da giovani emiliano-romagnoli con l’obiettivo di promuovere e migliorare l’offerta di esperienze da vivere all’aria aperta nel Parco del Delta del Po attraverso un approccio responsabile, attento alla disabilità e all’inclusione lavorativa: https://www.comacchioexperience.com/) nella serata di domenica 28 Luglio vi è stata la presentazione del libro “Fino a qui Chiara Ferragni” di Margherita Barbieri.
Per capire brevemente chi è l’autrice del libro, Margherita Barbieri è una giornalista, nata a Ravenna nel 1989 e cresciuta a Forlì. Dopo una prima esperienza nella carta stampata, si occupa di web tv fondando ‘Romagna Web Tv’ e poi di comunicazione politica. Dopo essere stata consulente di numerose campagne elettorali, pubblica nel 2019 La Bestia di Salvini. Da due anni conduce una trasmissione di successo per una emittente regionale, in onda anche su canale nazionale, intitolata ‘Che bello è, Vivere in Emilia-Romagna’.
Per l’occasione, ho avuto il piacere e l’onore di moderare la presentazione del libro, e di chiacchierare e ragionare con la sua autrice in merito alla figura di Chiara Ferragni, ma soprattutto in relazione a ciò che questa “icona” femminile rappresenta e ha fatto sino ad oggi.
Difatti, non ci si deve far trarre in inganno dal mero titolo del libro: anche se Margherita fa un excursus ed un ripasso della traiettoria professionale/personale della Ferragni dagli inizi sino ad oggi (“pandorogate” incluso), l’intenzione della scrittrice è in realtà quella di trattare tematiche più profonde, quali, ad esempio, tutte quelle relative alla “rivoluzione” della figura femminile ed alla necessità del considerare l’essere donna come un valore aggiunto e non un limite: valori che la protagonista del libro incarna alla perfezione.
Per dirlo con parole della stessa Barbieri “grazie a Chiara molte di noi hanno capito che essere donne non è un limite, che non si deve rinunciare alla propria femminilità, ma neanche alla carriera” e che “essere donne è motivo d’orgoglio e non deve mai farci sentire meno di un uomo”.
Chiuderei con una menzione per AS.ER.ES. – l’Associazione degli emiliano-romagnoli in Spagna, che è sempre in prima fila quando si tratta di appoggiare e partecipare ad evento come questo. Inoltre, vorreie ringraziare sentitamente chi, come Comacchio Experience, ha il coraggio e continua ad organizzare iniziative legate non solo al territorio, ma anche alla cultura, alla scrittura, all’inclusione sociale, e a chi, come Margherita Barbieri, dà voce e diffusione a temi attuali che hanno il bisogno e la necessità di essere continuamente trattati e dei quali non ci si deve mai stancare di parlare. Siamo in buone mani.