Anche se ad agosto solitamente si ha la tendenza a staccare un po’ la spina e a fare le cose con più calma, quest’anno per AS.ER.ES. non è stato così: con la preziosa collaborazione del Cineclub fedic Delta del Po – APS di Lagosanto (provincia di Ferrara) e di Italea Emilia-Romagna, sono stati ben due gli eventi che hanno visto la luce durante il (calorosissimo) mese di agosto appena concluso.
Il giorno 17, presso la Delizia Estense di Belriguardo, vi è stata l’inaugurazione della mostra “Emigrati ed emigrazione dalla provincia di Ferrara negli anni 60 del novecento”, con la collaborazione, oltre ai già citati Cineclub ed Italea, anche del Comune di Voghiera e della Pro Loco. All’inaugurazione hanno partecipato il Sindaco del Comune di Voghiera, l’Assessore alla Cultura dello stesso Comune, così come rappresentanti dei soggetti coinvolti nella realizzazione della mostra, oltra a rappresentanti della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. La mostra, che si protrarrà sino al 15 settembre (salvo poi spostarsi durante un altro mese all’interno del Casone Donnabona di Comacchio), illustra, oltre ai dati e alle statistiche raccolti con estrema precisione, le storie di varie persone partite dalle zone del basso ferrarese negli anni seguenti alla Seconda Guerra Mondiale, per andare a cercare fortuna e soprattutto lavoro in quei Paesi che in quell’epoca offrivano maggiori sicurezze e maggiori possibilità. Tra racconti toccanti ed avventure transoceaniche, la mostra scivola via lasciando nello spettatore un mix tra nostalgia e speranza.
Non molto distante da Voghiera, a San Bartolomeo in Bosco, altra piccola frazione in provincia di Ferrara, il 20 agosto presso il M.A.F., Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese, si è svolto il laboratorio delle radici “Il lavoro dei nonni”: il laboratorio è stato un percorso all’insegna della riscoperta e della riverenza per le tradizioni che hanno plasmato il nostro patrimonio agricolo.
Anche in questo caso, AS.ER.ES. ed Italea Emilia-Romagna, all’interno di questo percorso dedicato alla riscoperta del Turismo delle Radici, hanno voluto analizzare le cause e le conseguenze delle migrazioni storiche, compresi i fattori economici, politici e sociali. Grazie alla preziosa spiegazione della guida del Museo Agricolo Ferrarese, gli argomenti spaziavano dalle tecniche di coltivazione alle pratiche innovative adattate alle caratteristiche uniche dei terreni bonificati. Il laboratorio ha avuto la funzione di servire da ponte tra passato e presente, favorendo un più profondo apprezzamento per l’intricata relazione tra l’uomo e la terra e di come questa relazione si sia trasmessa durante l’emigrazione. È una testimonianza dello spirito duraturo dell’agricoltura Emiliana e della saggezza senza tempo di coloro che ci hanno preceduto: “onora il passato, coltiva il futuro”.