Vistiendo un jardín al Museo del Traje

Figura 1 - Veduta posteriore di un abito del XVIII sec., in seta intagliata, con applicazione di ricamo che disegna motivi floreali policromi


Fino al 29 settembre di quest’anno il Museo del Traje di Madrid esporrà un’interessantissima e originale esposizione. Essa tratta il tema del ricamo e dell’utilizzo di decorazioni provenienti dal mondo botanico e naturale applicate a capi di abbigliamento storici. Curata da Gema Butanero López e coordinata da María del Mar Belver, la mostra propone un percorso che mira a far emergere il livello di simbiosi tra la natura e la moda, una tendenza molto frequente e presente nella moda dei secoli XVIII e XIX.

La collezione conta ben 120 pezzi, che vengono accompagnati da documenti, fonti e testimonianze per arricchire il tutto con storia e curiosità. Citiamo anche la presenza di dipinti e ceramiche ed altre forme d’arte, da interpretare come possibili elementi d’ispirazione per questa moda decorativa e per i singoli progetti. Inoltre, è importante sottolineare come la mostra dia particolare attenzione non solo all’estetica dei capi, ma anche ai processi creativi e tecnici che hanno dato vita a questi capolavori fatti e decorati a mano.

Questi motivi sorsero in primo luogo durante i tempi legati alle correnti culturali del Barocco e dell’Illuminismo. Essi rappresentano il contatto che le persone volevano mantenere con la natura e il mondo della campagna. Oltre a ciò, ovviamente, influiscono le idee artistiche, filosofiche e letterarie correnti, fattori che costituiscono una grande influenza sui costumi dei rispettivi periodi storico – artistici.

Così come mostra l’esposizione stessa e il percorso che la caratterizza, questi motivi sono riscontrabili anche negli oggetti di arredamento e nelle opere d’arte. Essi sono dotati delle medesime qualità che poi andranno ad identificare i capi di abbigliamento.

I motivi floreali, di fatto, rappresentano l’apparato decorativo più comune e più amato nella storia della moda. Sono sempre stati fenomeno di eleganza, di classe e regalità. Indossare questi capi garantiva importanza e prestigio sociale alla persona. Inquadriamo quanto detto in un contesto in cui si aveva come obiettivo il farsi notare e il farsi riconoscere ai grandi eventi del tempo o semplicemente il dare una buona immagine di sé.

Particolare di una decorazione floreale di un abito.

Gli schemi decorativi che possiamo vedere sono molto spesso articolati e fitti. Si vengono a creare dei veri e propri pattern, ovvero una sorta di ripetizione di forme e colori intrecciati tra loro, spesso creando interessanti simmetrie che forniscono all’abito un’accezione di compostezza e di ordine. Fattori, questi, che possiamo ricondurre alle condotte e alle ambizioni dei ceti sociali più elevati e nobiliari. I colori sono spesso sobri. All’interno di un unico abito è solito incontrare un’unica palette di colori che, uniti ed abbinati, forniscono all’abito un’accezione di gusto e di sfarzo senza cadere nell’eccesso.

Capiamo quindi che gli abiti spesso miravano a rappresentare e a raccontare le persone che li indossavano. Erano simboli, emblemi della società, dei suoi usi e costumi, e degli aspetti culturali che caratterizzano gli specifici periodi storici. Nonostante il passare del tempo la nostra meraviglia di fronte alle mode e ai costumi del passato non cessa mai di svanire.

Giorgio Solimine

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