Ne: monosillabo birichino (Prima Parte)

Dopo una lunga pausa, riprendo la rubrica dell’italiano per ispanofoni con il tema delle particelle. Per entrare in argomento, ricordiamo che le particelle sono elementi grammaticali molto importanti nella lingua italiana. Spesso presentano non pochi problemi per chi vuole imparare l’italiano e siccome sono tante e hanno usi diversi, possono infatti creare confusione.

Conviene allora fare un po’ di chiarezza. Suggerisco, però, di cercare di praticarle il più possibile nel quotidiano e quando si presenti l’occasione. Impiegatele anche a scapito di sbagliarvi, soprattutto a lezione, perché la lezione dovrebbe essere il momento giusto per comunicare tra interlocutori pronti ad aiutarvi in caso di uso improprio.

Quindi, dedichiamoci alla prima particella: ne. Le accezioni sono tante, perciò ve le presenterò “dosate”. Questa volta mi soffermo sul ne per specificare qualcuno o qualcosa o indicare una parte del tutto. Vi basti sapere che il ne in grammatica viene indicato come una “particella pronominale.”

Ma se volete capirne di più, vi spiego che cosa si intende per una particella pronominale. È un monosillabo che non si modifica, cioè, è invariabile. Questo significa che non segue regole di genere o numero perciò può sostituire il rosa (femminile) e l’azzurro (maschile); il singolare (1) e il plurale (2,3,4…) in tutte le loro “sfumature” e combinazioni.

Come accennato pocanzi, prenderò in considerazione soltanto due casi. Nel primo la particella funziona come complemento di specificazione, ovvero specifica qualcuno o qualcosa e qui sostituisce un pronome; mentre nel secondo caso, funziona come complemento partitivo e allora sostituisce la parte di un tutto.

Senza dettagliare la funzione grammaticale, cerchiamo di capire che cosa può significare la particella ne in un discorso (orale o scritto) attraverso alcuni esempi.

Nel primo caso, quando sostituisce un pronome:

  • Ne quando significa “di/da lui, lei, loro.” Ad esempio: Non conosco la Dott.ssa Rossi ma ne ho sentito parlare (ne = specificamente della Dott.ssa Rossi, di lei).

Ho conosciuto tuo cugino Mario e ne sono rimasto colpito. (ne= specificamente da tuo cugino, da lui).

Oppure, quando sostituisce i pronomi dimostrativi:

  • Ne quando significa “di/ questo, questa, questi, queste, quello, quella, quelle, quei” Ad esempio: Vado in libreria, compro un libro e lo faccio vedere ad un amico: Ho comperato questo libro, cosa ne pensi? (di questo = del fatto specifico di aver comperato il libro). Oppure:

Non mi interessa la politica, non ne voglio parlare (di questa cosa = del fatto specifico di parlare di politica).

Nel secondo caso quando è un partitivo:

  • Ne quando sostituisce una quantità di qualcosa. Ad esempio: entro in una pasticceria, vedo dei pasticcini ed esclamo: “Quelli lì mi piacciono, ne prendo una dozzina! O l’esempio tipico del cucchiaino di zucchero nel caffè in bar:

Vuoi dello zucchero nel caffè? Si, grazie ne prendo un po’.

 

In questi due ultimi esempi, ne si usa per indicare una parte, non il tutto. Nel caso dei pasticcini, se li voglio tutti dico: Li prendo tutti e, nell’ipotetico caso del caffè, se voglio riempire la tazzina di zucchero dirò: Si, grazie, lo prendo tutto (lo zucchero sul bancone del bar…ma…mi raccomando evitare questa pratica!)

 

Ne in spagnolo

Ora vedremo, però, come capire ne in spagnolo per i casi sopra citati. Purtroppo, la traduzione di questa particella nella lingua di Cervantes non è sempre possibile. Non esistono infatti delle forme contratte per esprimere i vari complementi dei pronomi compresi da ne. Quindi, dovremo accontentarci di osservare l’uso. Come ho spiegato sopra, ne sostituisce forme come “da loro, di lui, di questo, di ciò”. Vediamo allora come capirlo in spagnolo.

Quando sostituisce un pronome personale o dimostrativo:

1.- “Non conosco la Dott.ssa Rossi ma ne ho sentito parlare”

“No conozca la Dra. Rossi pero he oido hablar de ella

2.- “Ho conosciuto tuo cugino Mario e ne sono rimasto colpito”

“Conocí tu primo Mario y quedè asombrado (de él/por él)”

3.- “Ho comperato questo libro, cosa ne pensi?”

¿Compré este libro qué te parece? (in questo caso addirittura, in spagnolo non si verbalizza perché non è indispensabile per capire il discorso. Il significato di ne in italiano, sarebbe in spagnolo: ¿Qué piensas sobre el hecho de que compré este libro?

4.- “Non mi interessa la politica, non ne voglio parlare”

“No me interesa la politicia, no quiero hablar (de ella/ de eso)”

Quando è un partitivo

1.- “Quei pasticcini mi piacciano, ne prendo una dozzina”

“Esos dulces me gustan, me llevo una docena.”

2.- “Vuoi dello zucchero?” “Si, grazie ne prendo un po’”.

“Quieres algo de azucar? Si, gracias tomo un poquito.”

In questi due esempi, come nel numero (3) sopra, ne in spagnolo non è necessario perciò non c’è, ma bisogna notare che non è indispensabile neppure in italiano. Volendo, l’affermazione sui pasticcini, si potrebbe esprimere semplicemente dicendo “Quei pasticcini mi piacciono, … prendo una dozzina”. E riguardo la quantità di zucchero, la risposta potrebbe essere; “Si, grazie prendo un po’”.

Il ne può avere un uso deittico, cioè può servire a indicare un oggetto fisicamente presente nello spazio in cui si svolge il discorso: per l’esempio dei pasticcini, se chi parla li offre, può dire: “ne vuoi?” e lo stesso per lo zucchero: invece di dire “Vuoi dello zucchero nel caffè?” si può semplicemente indicare lo zucchero e dire “Ne vuoi?”.

Questa particella è birichina. Si utilizza in tanti altri casi ma ve li presenterò la prossima volta. Intanto praticatela quando potete, mi raccomando, praticatene l’uso ragionando che cosa sostituisce, specialmente quando appare sul discorso scritto perché leggendo avete modo di riflettere. Se siete buoni osservatori, troverete due esempi su questo articolo. Ve li lascio come compito.

Giancarla Marchi

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