Editoriale – Un gesto di solidarietà


La “Comunidad de Valenciana” vive oggi una terribile tragedia. Sono questi i momenti in cui diventa particolarmente importare essere uniti e manifestare solidarietà.


La “Comunidad Valenciana” vive oggi una terribile tragedia. Le immagini che mostrano i telegiornali e pubblicano quotidiani e riviste raccontano di paesetti, borghi isolati, alcuni ancora a tratti sommersi dall’acqua ed altri che appena cominciano a reagire al terrore vissuto. Mostrano strade trasformate in depositi di rottami e macerie, con automobili accatastate una sull’altra che forse custodiscono corpi senza vita. Ci parlano di famiglie distrutte dal dolore ed altre unite nella speranza. Le vittime accertate sono oltre 200 e il loro numero continua a crescere. Tanti ancora i dispersi.

Le acque di ruscelli e torrenti, trasformati in enormi fiumi dal nubifragio abbattutosi sulla regione, hanno travolto ogni cosa sul loro cammino. Anche tanti sogni. La ricostruzione richiederà tempo e pazienza. Al momento, più che al futuro è necessario guardare al presente.

Sono questi i momenti in cui diventa particolarmente importare essere uniti e manifestare solidarietà. Le nostre comunità lo hanno fatto ogni qualvolta hanno dovuto affrontare tragedie simili, in patria o nei paesi in cui vivono. Proponiamo, e siamo certi che riflettiamo il pensiero dei nostri rappresentanti, di creare una cordata di solidarietà organizzata dalle nostre istituzioni, i Comites – quello di Barcellona “in primis” -, il CGIE, le scuole italiane, l’associazionismo in generale e naturalmente la rete consolare. Insieme possiamo raccogliere indumenti, alimenti non deperibili e ed altri beni da destinare alle popolazioni colpite dalla catastrofe, aprendo una corsia preferenziale per i connazionali che hanno sofferto le conseguenze del nubifragio, già individuati dal nostro Consolato Generale di Barcellona.

Siamo certi che tutti risponderemmo con generosità e che ciò ci unirebbe ulteriormente come collettività integrata a questo paese che ormai abbiamo fatto nostro.Mauro Bafile

Lascia un commento