Spagna, il presidente del Governo non si dimette: “Continueró con più forza che mai”


Il capo del Governo ha riaffermato il suo impegno nella lotta contro la “macchina del fango” e assicurato che questo è “un punto e a capo”


MADRID –  Non ci sono state le dimissioni del presidente del Governo. Dopo 5 giorni di riflessione, durante i quali sono circolate ipotesi, speculazioni e “fake-news”, il premier Pedro Sánchez, ha reso nota la sua decisione: continuerà alla guida dell’Esecutivo.

– Ho deciso di continuare con più forza che mai – ha detto nel corso di un messaggio alla nazione.

Il capo del Governo ha iniziato il suo intervento con una riflessione: “vale la pena tollerare la campagna di diffamazione” che da dieci anni subisce la sua famiglia “a cambio della presidenza del Governo”?

– Se tutti, come società – ha detto -, permettiamo che l’attività politica consenta di colpire indiscriminatamente persone innocenti, allora non vale la pena. Se permettiamo che le lotte di parte giustifichino l’esercizio dell’odio, dell’insidia e dell’ipocrisia, allora non vale la pena. Se permettiamo che le menzogne possano sostituire il dibattito rispettoso e razionale, allora non vale la pena. Non importa quanto sia grande, non c’è onore che giustifichi l’ingiusta sofferenza della persona che si ama e rispetta di più.

Dopo aver ammesso che si vive “in una società in cui viene insegnato e chiesto di andare avanti a tutta velocità e a tutti i costi”, ha commentato che, a un certo punto, “l’unico modo per andare avanti è fermarsi e riflettere”.

– Ho deciso sulla base di una chiara convinzione – ha affermato -. O diciamo basta, o questo degrado della vita pubblica definirà il nostro futuro condannandoci come nazione.


El presidente Sánchez podría dimitir tras la investigación a su esposa


Lo scenario scelto dal presidente Sánchez  per il suo messaggio istituzionale, è stata la scalinata all’ingresso della sede del Governo, in una giornata fredda ma non grigia. Cinque giorni prima, a sorpresa, con una lettera affidata alle sue reti sociali annunciava che si sarebbe preso un tempo per riflettere se continuare alla presidenza del Governo o dimettersi. La lettera, in cui denunciava una campagna volta a gettare fango sull’onorabilità di sua moglie che confessava d’amare profondamente, sorprendeva anche i collaboratori più vicini. E dava motivo a speculazioni e pettegolezzi; manifestazioni di solidarietà da parte della sinistra militante e di critiche pungenti da parte degli avversari politici. Il web era inondato da “fake-news”, mezze verità e considerazioni più o meno serie.

Il premier ha ammesso di aver deciso di prendersi un periodo di riflessione “per motivi personali” e ha sottolineato che sono “motivi che tutti possono capire, comprendere e sentire come propri, perché rispondono ai valori fondamentali di una società solidale e familiare come quella spagnola”.

Ha aggiunto che “se permettiamo a bufale deliberate di incidere sul dibattito politico, se obblighiamo le vittime delle menzogne a dover dimostrare la propria innocenza contro quella che è la regola dello Stato di diritto” si arrecheranno danni alla democrazia.

– Se permettiamo che il ruolo delle donne sia declassato alla sfera domestica – ha affermato -, che debbano sacrificare la loro carriera professionale a beneficio del marito, che l’irrazionalità si trasformi in consuetudine, avremo arrecato danni irreparabili alla nostra democrazia.

Ha riconosciuto che tanto Begoña Gómez, la moglie, com’egli stesso sono consapevoli che la “macchina del fango” non si fermerà. Ma ha assicurato che saranno “in grado di gestirla”. Ha ammesso che le tante espressioni di solidarietà, le manifestazioni in piazza “hanno inciso in maniera determinante sulla sua decisione”.

– Questo è un punto e a capo  – ha precisato il presidente Sánchez per poi assicurare il suo impegno nella lotta contro la macchina del fango e per il consolidamento della democrazia, dei diritti e delle libertà.

Dopo aver annunciato che continuerà alla guida del Governo, “con più forza, se mai fosse possibile”, ha concluso facendo appello alla “coscienza collettiva” della società spagnola che “ha saputo superare le terribili ferite del peggiore dei suoi trascorsi”; una società che, ha sostenuto, è riuscita a superare tutte le sfide, che ha stupito il mondo “trasformandosi in un riferimento internazionale della libertà, del progresso, della democrazia e della convivenza”.

Redazione Madrid

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