Il profondo Minimalismo di Tom Vanhauwaert

di Giorgio Solimine

L’artista belga Tom Vanhauwaert, originario di Waregem, rappresenta uno di quei casi in cui le esperienze passate personali giocano un ruolo decisivo nel corso della propria carriera artistica. Tom ha iniziato a interessarsi all’arte fin dall’infanzia ottenendo i primi riscontri nel 2015. Prima di questo passaggio lo vediamo intraprendere studi che lo avrebbero portato a diventare falegname. Le sue parole alludono a questo passato professionale e lo contestualizzano in rapporto al presente artistico:

“Adoro lavorare con le mani. Non era quindi del tutto inaspettato che volessi essere creativo con l’arte. […] Il mio obiettivo: diffondere il messaggio che sta dietro i miei lavori. I miei sentimenti riflettono i miei lavori. Voglio condividere quello che sto facendo. Non ci sono limitazioni nei colori e nelle forme, l’espressione è libertà. Dietro ogni cosa c’è un messaggio e una storia, un’emozione, un’energia… Ogni pezzo inizia con un sentimento parallelo alle esperienze vissute nella vita.”

Da queste parole emerge il riassunto del suo operato artistico e fa capire al pubblico la natura del suo lavoro. La sua professione passata gli ha fatto capire che le sue mani erano fatte non solo per costruire, ma anche per creare. Le sue opere, che vedremo esposte dal 15 aprile nello spazio di Captaloona Art a Madrid grazie alla direzione artistica di Loona Contemporary (di Claudio Fiorentini), appartenengono al mondo del Minimalismo e utilizzano il legno come materiale principale, affiancato dall’utilizzo del marmo. Questo ci riporta ancora una volta alle sue esperienze lavorative passate e alla maestria raggiunta nella lavorazione dei diversi materiali. Queste opere, rispetto ai prodotti che avrebbe realizzato come falegname, presentano uno spessore in più: sono e rimangono materia, lavoro ed elaborazione di forme, ma portano con sé anche un significato, un obiettivo e una ricerca di espressività.

Tom Vanhauwaert, tramite il suo linguaggio artistico minimalista e secondo quanto emerge dalla sua dichiarazione, tende a fornire, nelle sue opere, una visione soggettiva della vita, dell’esistenza e di tutta la profondità che caratterizza l’essere umano. Questa profondità e complessità trova tendenzialmente una rappresentazione molto razionalizzata, composta, ordinata, ma animata da colori brillanti e forti, richiamanti quasi quelli della Pop Art. Lo scopo ultimo di queste opere, come egli stesso ha condiviso, è quello di “diffondere il messaggio”, condividere emozioni, rendere partecipi le persone della propria vita, la quale viene definita da Tom Vanhauwaert come un treno ad alta velocità, un viaggio ricco di esperienze. La volontà di utilizzare il linguaggio minimalista per esprimere tale complessità che caratterizza la vita deriva dal tentativo di far emergere la bellezza e la gioia per la vita stessa attraverso le cose semplici e umili che la popolano, ma che spesso diamo per scontate o non notiamo del tutto.

 

Figura 2 – Dos Mundos, Tom Vanhauwaert, 100x100cm. legno

 

Sulla copertina del catalogo della mostra personale di Tom Vanhauwaert, ospitata a Captaloona Art nel centro di Madrid tra il 15 e il 29 aprile, vediamo l’opera intitolata “Dos Mundos” (fig.2), realizzata nel 2023, accompagnata nella pagina web a lui dedicata dalla seguente dicitura:

“Two Worlds. Together they dance…One bound by lines and rules. The other, where hearts and dreams ignite.”

In questa citazione riportata come accompagnamento all’opera emerge la presenza di una certa componente “rigida”, razionale e studiata, limitata appunto da linee e regole. La controparte, invece è mossa dal cuore e dai sogni. Essa corrisponde al nostro Io, la nostra parte più irrazionale. In quest’opera i dos mundos convivono, si relazionano l’uno con l’altro, unendosi all’apparenza in maniera contrastante, ma profondamente complementare. La scultura, come ci ha raccontato l’artista stesso, simboleggia un cuore, o meglio, la sezione di un cuore. Questo simbolismo viene manifestato dalla presenza del colore rosso vivo, colore ricondotto spesso al cuore o all’amore, ma contiene anche un nucleo dorato formato da tanti riquadri uniti tra loro. Questa, ci viene detto, è la rappresentazione di un cuore ricco di amore, per se stesso e per gli altri. Tom Vanhauwaert è uno di quegli artisti per i quali le emozioni, le idee, i sentimenti e i princìpi sono i fattori più importanti da infondere alla propria opera. Non esiste interesse per i beni materiali, per i beni superficiali e per la felicità effimera. Si ricava quindi che l’uso dell’oro è puramente simbolico: si vuole indicare ciò che ci sia di più caro nella vita utilizzando un colore, un elemento prezioso a livello materiale, ma svuotandolo di questa caratteristica.

 

Figura 3 – Tom Vanhauwaert con la sua opera The Connections 3.

 

Accanto a queste opere più attinenti al mondo scultoreo troviamo anche opere da parete, quali la serie nominata Kinetic e l’opera intitolata The Connections 3(fig. 3). La serie Kinetic include un gruppo di opere affini tra loro, realizzate in legno, e caratterizzate dalla ripetizione di linee rigide in sequenza. Geometrismi, colori e materia sono forse le tre parole che caratterizzano maggiormente il suo operato a livello estetico. The Connections 3, invece prevede l’unione di tre opere distinte in un unico progetto, come a rappresentare un trittico, popolato da forme slanciate verticali di tre colori diversi, un colore per ognuno dei tre elementi che compongono l’opera totale. A differenza di Kinetic, questi corpi verticali non seguono uno schema rigido e ordinato. Alcuni di essi sembrano anche spezzarsi e interrompersi durante il loro percorso.

 

(Fig. 4)

 

Nelle opere di Kinetic(fig. 4 e 5), assistiamo anche a giochi di luci e ombre, i quali vanno poi a creare effetti interessanti sui rispettivi colori delle opere. Un ulteriore punto focale è la questione della prospettiva. Queste opere, cambiando il punto dal quale le si osserva, sembrano possedere una natura sempre diversa. Esse mutano la propria immagine seguendo i movimenti dello spettatore. I colori che costituiscono le opere, inoltre, contribuiscono a vivacizzare questo mutamento, evidenziando la tridimensionalità dell’opera e i giochi di ombre e luci che le popolano.

 

 

(Fig. 5)

 

Le forme verticali sono dotate di un colore sulla facciata frontale e di colori diversi nei lati laterali nascosti. L’idea di fondo è che l’opera possa dare una versione di sé diversa in base a se la si osserva frontalmente o di lato. È l’opera stessa a suggerire agli spettatori di cambiare punto di vista, affinché essa possa offrire agli stessi nuove angolazioni, nuovi colori, nuovi punti di vista. Si tratta di una visione che Tom Vanhauwaert condivide con il pubblico affinché possa applicarla nella vita di tutti i giorni. Ricordiamo a questo proposito le parole da lui pronunciate per descrivere il proprio elaborato artistico: 

  “La mia ancora di salvezza è nascosta nelle mie opere. Naturalmente ognuno può vedere le proprie cose. Osare guardare la vita in modo diverso è importante.

 


Fonti

– Claudio Fiorentini, catalogo per mostra personale su Tom Vanhauwaert, “Minimalism”, Captaloona Art, Madrid

– Prima mostra personale di Tom Vanhauwaert (Eerste soloshow van Tom Vanhauwaert), KW Thuis in West – Vlaanderen, https://kw.be/nieuws/cultuur/kunst/eerste-soloshow-van-tom-vanhauwaert/ 25 marzo 2023

https://www.tomvanhauwaert.com/

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