Lazzari (Comites di Madrid) : “2023, un bilancio molto positivo”

il presidente del Comites di Madrid, Andrea Lazzari, con l'Ambasciatore d'Italia in Spagna, Giuseppe Buccino Grimaldi

MADRID – Molto positivo. È questo, in sintesi, il bilancio di un anno di lavoro del Comites di Madrid. Ne ha parlato alla “Voce” il suo presidente, Andrea Lazzari, pochi giorni dopo la cerimonia di consegna dei “Premi all’Italianità”, tradizionale evento di fine anno, fiore all’occhiello del Comites di Madrid della penisola iberica.

Il presidente del Comites Andrea Lazzari (a sinistra) con l’Ambasciatore Giuseppe Buccino (al centro) e il Direttore del “Círculo de Bellas Artes, Valerio Rocco (a destra).

L’accordo di doppia cittadinanza è sempre al centro dell’attenzione. E non è un caso. Come abbiamo sempre affermato, e continueremo a sottolineare, sarà quello l’unico strumento che permetterà ai connazionali residenti nel Paese la piena integrazione nel tessuto sociale spagnolo senza dover rinnegare le proprie origini. Come noi, ne sono convinti il Presidente e i Consiglieri  del Comites di Madrid.

– Ora che la Spagna ha nuovamente un governo, dopo le elezioni del 23 luglio – ha commentato Lazzari prima di affrontare altri argomenti -. Torneremo sul tema della doppia cittadinanza. La consideriamo una materia molto importante. La firma dell’accordo di doppia cittadinanza permetterà ai cittadini italiani residenti nel Paese di completare il percorso verso l’integrazione. Paghiamo le tasse e con il nostro lavoro contribuiamo allo sviluppo della società spagnola. Ma, anche così, non abbiamo diritto a votare alle elezioni regionali e nazionali. Siamo anche impegnati nella richiesta di un documento di identità che non sia come un semplice “tesserino” di carta che devi accompagnare con la Carta d’Identità italiana. In Spagna si dovrebbe tornare, come era in passato, ad un documento con fotografia.

Tornando alla doppia cittadinanza, Lazzari ha assicurato che si lavora fortemente attraverso tutti i canali a disposizione. Ha riconosciuto l’impegno dell’Ambasciata e quello dei deputati e senatori eletti nella circoscrizione Europa. In primis, di Tony Ricciardi, che recentemente si è fatto interprete delle istanze della nostra comunità “con una mozione nel Parlamento italiano”.

Una squadra

Non singoli individui ma un “team” impegnato a lavorare a favore della comunità. È questo, ha sostenuto Lazzari, il Comites che presiede.

– Siamo una squadra di lavoro. È la mia filosofia, ed è questo il concetto che cerco di trasmettere al resto dei consiglieri. È lo spirito con il quale, credo, si debba lavorare. Siamo 12 membri; 12 motori che devono spingere. Non sempre è possibile farlo insieme.  L’importante è che tutti i progetti vadano avanti senza smagliature. Credo che i membri delle liste siano ben integrati.

Ha ammesso che, come in qualunque gruppo, ci possono essere opinioni diverse. Anche incomprensioni. L’importante, ha commentato, “è che si riesca a superarle”.

Quindi ha proseguito:

– Sono l’unico ad avere esperienza. Il resto dei membri del Comites sono alla loro prima esperienza. Siamo 12 volontari al servizio della Comunità; 12 persone che dedicano  ai connazionali tempo che potrebbero destinare alla famiglia  o al lavoro. C’è tanto da fare. Il Comites esige un grosso impegno.

Andrea Lazzari, Elisabetta Bagli, Antonio Romani, Romina De Simone, Sergio Albani, Gabriella Lanzilli e Gastone Cappelloni

Apre una parentesi per parlare della “XVI Edizione dei Premi all’Italianità” per spiegare che “è un riconoscimento all’eccellenza italiana in Spagna”. Si è rammaricato che non si possa riconoscere il lavoro di tutti gli italiani meritevoli. E in Spagna, ha sottolineato, “sono tantissimi”.

– Con questo premio si vuole dare un segnale di come si stia muovendo il Comites. Abbiamo cercato collaborazione in Italia. Abbiamo approfittato della disponibilità dei Comuni di Montecatini Terme e di Impruneta, e del “Montecatini Film Festival”. Hanno capito che possiamo essere un veicolo per mantenere vive le tradizioni italiane e farle conoscere agli spagnoli. Il 90 per cento delle famiglie italiane in Spagna è costituito da coppie miste. Questa è vera integrazione.

Ha sottolineato l’interesse manifestato da Pietro Mariani, ex presidente del Comites di Madrid e oggi consigliere del Cgie, che ha fatto da ponte con il “Montecatini Film Festival” di cui lui stesso è membro della giuria internazionale.

– L’Ambasciatore Giuseppe Buccino Grimaldi, nel suo intervento ad apertura della cerimonia della consegna dei “Premi all’Italianità – ha ricordato Lazzari -, ha apprezzato il lavoro del Comites e messo in evidenza l’importanza della riapertura del Consolato Generale a Madrid.

Nel corso della serata è stato presentato il primo numero della rivista “Gli amici del Comites”.

– Lo scorso anno facemmo il numero 0. Ora, abbiamo fatto un ulteriore sforzo e pubblicato il numero 1. Questa rivista vuole essere un contenitore delle nostre iniziative durante l’anno e sempre più di quanto fa la nostra comunità. Cerchiamo di dare sempre più visibilità alle associazioni. Gli “amici del Comites” – ha precisato – sono persone, aziende che con il loro contributo economico ci aiutano a sostenere le nostre attività senza chiedere nulla a cambio. Mi permetto di nominare l’azienda Negrini, che è uno dei partner strategici, di dare il benvenuto a Iryo e Globo Moda, gli ultimi arrivati. Un ringraziamento particolare, poi, va ad Antonio Ciardo che è stato il primo “amico del Comites”.

Un’ottima relazione

A proposito delle nostre istituzioni – leggasi Ambasciata, Cancelleria Consolare, Istituto Italiano di Cultura e via di seguito – chiediamo come siano le loro relazioni con il Comites.  Si è portati a pensare che esse siano sempre molto fluide, costanti e improntate nel mutuo rispetto. Ma non è per niente scontato. Nel caso del Comites di Madrid, Il presidente  Lazzari ci ha confermato che sono ottime e di reciproca collaborazione. Allo stesso tempo, ha rilevato che “ogni quattro anni, quando un Ambasciatore conclude la missione diplomatica ed un altro l’inizia, bisogna ripartire da zero”.

Andrea Lazzari con Michele Testoni e l’Ambasciatore Giuseppe Buccino

– È vero che gli ambasciatori- ha commentato – lasciano un rapporto, un resoconto. Ma è sempre un ricominciare… comunque il lavoro e l’impegno del nostro Comites è riconosciuto anche dal Maeci. E poi ci sono sempre funzionari che conoscono il nostro lavoro e sono in grado di orientare l’Ambasciatore all’inizio.

– Quali sono le principali attività svolte e quali le iniziative che bollono in pentola?

– Il Comites di Madrid, in occasione della “Settimana della Cucina Italiana”, ha partecipato in tanti eventi organizzati dalla nostra Ambasciata. Per esempio, è stato presente alle attività svolte nel “Comedor Social” di Vallejas e a quelle presso il “Centro de Alto Rendimiento”.

Comunità e integrazione

È un luogo comune affermare che la nostra comunità in Spagna tende a mimetizzarsi, a “disperdersi” e ad essere difficilmente identificabile. Ed è vero, come lo è anche che una delle difficoltà del Comites è quella di farsi conoscere. Lazzari, al riguardo, ha commentato:

– Stiamo lavorando su vari fronti. Uno è la creazione di uno “Sportello Comites” che ci permetta di smentire “fakes” abbastanza comuni in Spagna. Stiamo invece lavorando su un documento che affronti varie tematiche dando informazioni veritiere.

Ha assicurato che anche l’Ambasciata sta facendo sforzi per migliorare e potenziare il proprio sito internet.

– Un altro modo è essere presenti in tutte le reti sociali, compreso “Tick-Tock”. Lo stiamo facendo grazie all’impegno e all’ottimo lavoro della consigliere  Emanuela Cozzoni. È lei che le gestisce.

– I Comites sono presenti in tutto il mondo. Quali sono le difficoltà comuni?

– Non si nasce consigliere del Comites. Se ne è reso conto anche il Maeci, con cui abbiamo riunioni frequenti e con il quale stiamo cercando di realizzare un vademecum.  È logico che se si crea un nuovo Comites, come accaduto ad Arona o in Portogallo, è responsabilità dei rispettivi consiglieri metterlo “a sistema”. Ma non è facile. Entrano in gioco tanti aspetti, anche quello politico. Ci sono Comites che potremmo definire di “vecchia generazione”, altri “di nuova generazione”. I due agiscono in maniera diversa ed hanno una filosofia differente.

Lazzari ci ha spiegato che i primi, quelli di “vecchia generazione”, sono generalmente pessimisti; gli altri, al contrario, sono ottimisti e pensano che saranno in grado di cambiare il mondo.

– Io cerco di mantenere una certa equidistanza… insomma, una via di mezzo. Purtroppo, in Italia non si dà  giusta importanza a questi organismi. Lo abbiamo visto con il Cgie, quanto tempo si è tardato a procedere al suo rinnovo? Comites e Cgie sono organismi importanti  ma, anche così, penalizzati. Alla fine, tutto si riduce ad una sola cosa: con pochi soldi si fanno poche cose.

Ha commentato che a Madrid “ci siamo rimboccati la maniche” e, “attraverso contatti, personali e delle amicizie, i consiglieri del Comites sono riusciti ad ottenere le risorse che altri Comites non hanno”

– Abbiamo poi presentato progetti integrativi. Bisogna dialogare con la pubblica amministrazione. Il Maeci comunque ascolta. Non è un muro di gomma.

Ci ha anche riferito che i “Comites condividono esperienze che possono risultare di grande aiuto per tutti”.

Per concludere ha sottolineato:

– Il ruolo dell’informazione è importante… fondamentale. Senza di essa non esistiamo. Voi, la stampa, ci date la visibilità di cui abbiamo tanto bisogno.

Mauro Bafile

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