L’umanità fu ad un passo dall’estinzione 800mila anni fa: solo 1.300 individui preservarono la specie

La ricostruzione di un Homo Heidelbergensis (fonte: Jose Luis Martinez Alvarez/wikipedia, CC BY-SA)

MADRID. – Nuove ricerche archeologiche e genetiche hanno gettato luce su un capitolo fino ad ora sconosciuto nella storia dell’umanità. È quanto ha scoperto uno studio internazionale pubblicato su Science, che ha coinvolto anche La Sapienza Università di Roma e l’Università di Firenze.

Circa 800mila anni fa la nostra specie fu ad un passo dall’estinzione, con solo 1.300 individui che sopravvissero a una crisi epocale. Questa scoperta, basata su una combinazione di dati fossili e analisi genetiche, rivela quanto la nostra specie sia stata vulnerabile in passato e quanto sia importante la conservazione della diversità genetica oggi.

In corrispondenza con una fase che portò a importanti cambiamenti nelle temperature, gravi siccità e perdita di altre specie, utilizzate come cibo dagli esseri umani, si è verificato un ‘collo di bottiglia’ e “circa il 98,7% degli antenati umani furono persi, minacciando così di estinzione i nostri antenati”, scrivono i ricercatori.

La popolazione umana si ridusse quindi a circa 1.280 persone in età riproduttiva e ci vollero circa 117 mila anni prima che ricominciasse a crescere. Nonostante le avversità, questo piccolo gruppo riuscì a sopravvivere alla catastrofe ecologica. Questi antenati dell’umanità si sono adattati alle condizioni estreme, cercando rifugio nelle zone più temperate e sfruttando risorse limitate. La loro capacità di cooperazione e innovazione ha giocato un ruolo fondamentale nella sopravvivenza della specie.

Secondo Giorgio Manzi, ordinario alla Sapienza e tra gli autori dello studio, solo così si potrebbe spiegare “il gap nei reperti fossili africani ed eurasiatici”: infatti “coincide con questo periodo di tempo una significativa perdita di prove fossili”. 

Questo nuovo capitolo nella storia dell’umanità ci ricorda quanto siamo stati vulnerabili in passato e quanto sia preziosa la diversità genetica. Se non fosse stato per la tenacia e la resilienza di quei 1.300 individui, l’Homo sapiens potrebbe essere stato solo un ricordo fossile.

Lascia un commento