Da economia e scienza guida a sopravvivenza Terra

Una mano sostiene il mondo in Un'immagine simbolo per la Giornata della Terra.
Un'immagine simbolo per la Giornata della Terra. (ANSA)

ROMA.  – Distribuire i redditi in modo più equo, portare le emissioni a 2 gradi sotto i livelli preindustriali, favorire le energie a emissioni zero e l’istruzione delle donne: sono fra i passi indicati  nella Guida alla sopravvivenza per l’umanità, pubblicata da sei economisti e scienziati dell’associazione internazionale “Earth4All”.

La scommessa è evitare che la disuguaglianza sociale diventi sempre più profonda, con pochissimi che continuano ad accumulare ricchezze e poveri sempre più numerosi: un processo, questo, innescato sia dall’attuale struttura economica e finanziaria, sia dalle trasformazioni conseguenza dei cambiamenti climatici.

Il nuovo allarme arriva a mezzo secolo dalla pubblicazione de “I limiti dello sviluppo”, dell’esperto di clima Jorgen Randers. Quel libro aveva ispirato il rapporto internazionale che nel 1972 aveva puntato l’indice sul rapporto fra crescita della popolazione e scarsità di risorse. Ora la situazione è ancora più complessa, come rileva lo stesso Randers, che è fra gli autori del nuovo libro. “Nei prossimi 50 anni – osserva- l’attuale sistema economico porterà a un crescendo di tensioni sociali e a una progressiva riduzione del benessere”.

Dello stesso avviso  è Sandrine Dixson-Declève, co-autrice del libro e co-presidente del Club di Roma:”i nostri sistema economici e finanziari non funzionano e stiamo raggiungendo pericolosi livelli di disuguaglianza”, scrive. “Vogliamo creare il primo super-miliardario o vogliamo società democratiche funzionali ed eque?”.
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Due i possibili scenari da oggi al 2050.  Il primo, chiamato “Troppo poco, troppo tardi”, si riferisce alle politiche economiche degli ultimi 40 anni, nelle quali la crescita del Prodotto interno lordo ha favorito i ricchi, mentre i poveri sono rimasti indietro. Perseverare in questo scenario, dice Dixson-Declève , significa ridurre il benessere fino al 40% nel decennio 2050-2060 rispetto ai valori attuali, su una Terra popolata da nove miliardi di individui.

Per altro autore del libro, Espen Stoknes, direttore del Centro per la sostenibilità della Norwegian Business School, “dal 1972 era chiaro che stessero arrivando seri problemi, ma la risposta è stata negarli”.

Il secondo scenario, chiamato “Il passo da gigante”, è realizzabile stabilizzando la temperatura a 2 gradi sotto i livelli preindustriali e la popolazione a meno di nove miliardi di individui. In queste condizioni il benessere potrebbe aumentare, grazie a una maggiore equità dei redditi e a cinque passi cruciali: riformare i sistemi finanziari internazionali, sollevare dalla povertà tre o quattro miliardi di persone; far sì che i più ricchi non assorbano più del 40% dei redditi di un Paese; sostenere le donne perché raggiungano l’equità di genere entro il 2050; garantire a tutti una dieta salutare; energía pulita e zero emissioni entro il 2050.

Di qui le 15 raccomandazioni per accelerare il processo: dalla richiesta al Fondo Monetario Internazionale di destinare mille miliardi l’anno ai Paesi poveri per favorire investimenti nell’economia green, alla richiesta all’Organizzazione mondiale del comercio e ai Paesi più ricchi di consentire la protezione locale delle industrie nascenti e del commercio nei Paesi con un reddito inferiore a 10.000 dollari a persona.

(di Enrica Battifoglia/ANSA).

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