Spreco cibo, l’economia domestica batte le app in prevenzione

Zero spreco alimentare
Zero spreco alimentare. (Foto di Claudia)

ROMA. – Contro lo spreco alimentare la tradizionale economia domestica batte la tecnologia, secondo le ultime rilevazioni dell’osservatorio Waste Watcher International in 8 Paesi. In particolare dai dati contenuti nel rapporto diffuso in vista della 9/a giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, il 5 febbraio prossimo, emerge che dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Canada, Italia, Spagna e Germania, il ricorso alle app salvacibo – alert sui prodotti in scadenza, dispositivi di scambio o acquisto degli alimenti invenduti – resta abitudine ristretta a non più del 9%: dal 3 al 7 per cento in Italia, dal 4 al 9 per cento in Spagna, dal 5 al 7 per cento nel Regno Unito e in Canada, fino al 9 per cento negli Usa e non più del 5% in Russia. Mentre sono i cinesi i più tecnologici in tema di prevenzione dello spreco di cibo con fino il 17% che utilizza app dedicate.

“È un po’ la rivincita dell’intelligenza ‘alimentare’ dei consumatori – osserva l’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore del movimento e della campagna Spreco Zero, che venerdì 4 febbraio alle 10.30 presenta a Roma i numeri del ‘Caso Italia’ – su quella tecnologica. Che resta pur sempre una risorsa preziosa, ma se utilizzata meccanicamente non stimola l’impegno attivo del consumatore in chiave di prevenzione”.

Fra le strategie antispreco nelle case vince il buon senso: organizzare al meglio frigo e dispensa, disporre in evidenza il cibo deperibile, surgelare o reimpiegare il cibo non consumato. Italiani ed europei sono i più timidi con la doggy bag, in media richiesta da 4 su 10. Negli Usa sono 3 su 4 (74%). E i consumatori, Italia in testa con l’86%, chiedono etichette chiare e informazione in tema di educazione alimentare e ambientale dai banchi di scuola.

A livello planetario lo spreco del cibo è il primo nemico della dieta mediterranea: svetta la frutta fresca nella hit dei cibi più sprecati, oltre 30gr. a settimana. Ma in Russia è il pane l’alimento più sprecato e in Cina la verdura fresca, alimenti base della piramide mediterranea. In Italia sono i single la maglia nera dello spreco: gettano il 50% in più delle famiglie numerose.

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