ROMA. – McDonald’s dice addio alla plastica e lancia i nuovi packaging interamente in carta certificata e riciclabile, portando a un risparmio di 1000 tonnellate di plastica all’anno.
Il 90% del packaging usato per i prodotti è di carta certificata sostenibile e al 100% riciclabile, ed entro la fine del 2021 in tutti i ristoranti ci sarà un’area di raccolta differenziata per educare i clienti alla sostenibilità.
Le nuove confezioni sono state presentate oggi a Roma nel ristorante storico di piazza di Spagna, con un’iniziativa che nasce da un accordo fra McDonald’s Italia, Comieco e Seda International Packaging Group con l’obiettivo di delineare il percorso di transizione ecologica comune.
“Abbiamo iniziato due anni fa una graduale sostituzione del packaging con carta riciclabile”, commenta l’amministratore delegato di McDonald’s Italia, Dario Barone, con il risultato del “64% totale di riduzione della plastica”, che si traduce in “134 milioni di cannucce di plastica e 20 milioni di coppette di gelato all’anno che abbiamo convertito”.
Nei ristoranti che “ogni giorno in Italia sono visitati da un milione di persone”, sarà incentivata la raccolta differenziata per “arrivare al 100% dei ristoranti che facciano il 100% della raccolta differenziata”.
Questo progetto dimostra “la superiorità ambientale delle stoviglie monouso in carta, che sarebbe meglio definire ‘usa e ricicla’”, che hanno un minore impatto sull’ambiente, assicura Antonio d’Amato, presidente di Seda International Packaging Group.
Quanto al tasso di riciclo degli imballaggi in carta e cartone, nel 2020 “ha superato l’87%, raggiungendo in anticipo gli obiettivi Ue al 2030”, aggiunge Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco.
Dire addio alla plastica monouso e promuovere la differenziata, tira in ballo il tema della gestione dei rifiuti, “che molti definiscono complesso” in Italia, invece “le soluzioni sono semplici e note, basta volerle applicare”, sostiene Chicco Testa, presidente di FISE Assoambiente.
Per aiutare le aziende a riconvertirsi, secondo Vannia Gava, sottosegretario alla Transizione Ecologica, “non dobbiamo fare repressioni sulle aziende, in un percorso di transizione: se io quelle aziende le tasso, utilizzeranno i loro profitti per pagare le tasse e non per investire in innovazione”.
(Valentina Accardo/ANSA).