Effetto lockdown, taglio emissioni gas serra del 10%

Ciminiere emettono gas serra.
Ciminiere emettono gas serra. (Ansalatina)

ROMA.  -L’effetto Covid-19 atterra sul clima, e grazie alle misure restrittive anti-emergenza – in particolare il picco contenuto nel perimetro temporale del lockdown – dà una bella sforbiciata alle emissioni di gas serra del nostro Paese, con un taglio che nel 2020 sfiora il 10% (il 9,8% per la precisione).

La riduzione supera la discesa del Pil che plana “dolcemente” verso un meno 8,9%; mettendo in evidenza un disaccoppiamento, quello tra emissioni e Prodotto interno lordo, che conferma – sia pure in una fase economica negativa – una tendenza in corso già da tempo.

L’istantanea viene scattata da due rapporti dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) che disegnano il quadro globale, e di dettaglio, della situazione italiana sull’andamento dei gas serra, che negli ultimi 30 anni hanno perso per strada quasi un punto percentuale di emissioni all’anno dal 1990 al 2019 (il 19% in totale).

I dati, che offrono un’anticipazione di quello che sarà certificato per il 2020, entreranno a far del nuovo Def.

L’andamento stimato è dovuto alla riduzione delle emissioni per la produzione di energia elettrica (meno 12,6%), alla più scarsa domanda e alla riduzione dei consumi energetici delle industrie (meno 9,9%), al ‘blocco’ dei trasporti soprattutto privati nelle città (meno 16,8%), alla chiusura del riscaldamento degli edifici pubblici e delle attività commerciali (meno 5,8%).

Il taglio del 19% in 30 anni ha invece anche una traduzione concreta: significa che l’Italia è riuscita a tagliare 101 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, passando da 519 a 418 milioni di tonnellate. Un pezzo di viaggio per cui si debe ringraziare il contributo che è arrivato dalla crescita delle rinnovabili (idroelettrico ed eolico), dall’efficienza energetica, e dalla riduzione dell’uso del carbone.

Mentre energia e trasporti continuano a essere responsabili della metà delle emissioni di gas serra: le emissioni delle industrie energetiche “scendono del 33% nel 2019”; quelle dei trasporti invece aumentano del 3,2%.

Guardando al 2050 – che per l’Italia rappresenta la “data obiettivo” della “neutralità emissiva” – gli scenari prevedono due strade: avendo sempre cura di prendere come anno di riferimento il 1990, da un lato ci potremmo ritrovare senza adoperarci troppo a navigare su una curva di riduzione delle emissioni del 40%, dall’altro potremmo arrivare a surfare sulle onde di un 65% in meno (composto dal 58% dovuto all’attuazione del Piano nazionale integrato energia e clima e dal 5-7% di assorbimento naturale della CO2).

Per il restante 35% ci sarà bisogno di tutta la forza che la transizione ecologica riuscirà a declinare sotto la voce “sviluppo sostenibile”.

(Tommaso Tetro/ANSA).

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