ROMA. – Tempio della diplomazia e galleria di capolavori straordinari dell’ arte italiana contemporanea da far invidia ai grandi musei. Il Ministero degli Esteri festeggia i venti anni della sua preziosa raccolta di opere dei maestri della scena artistica del Paese aggiungendo venti lavori di autori entrati tra i classici del Novecento e di giovani impegnati nel fondere ricerca estetica e nuove tecnologie, tradizione e innovazione, tendenze attuali e linguaggi del futuro.
E così con le prove di Campigli, Burri, Greco, Marini, Paladino, Pomodoro e Capogrossi che arricchiranno gli ambienti della Farnesina, saranno in mostra le installazioni di “sculture di dati” provenienti dal web di Oriana Persico e Salvatore Iaconesi, le sperimentazioni tra arte e scienza di Luca Pozzi e la video esperienza immersiva di Carola Bonfili.
Ad illustrare i nuovi arrivi è il catalogo “Oltre i confini”, con l’introduzione dell’ambasciatore Umberto Vattani, che nel 1999 ideò e realizzò la Collezione, e i contributi di Greta Alberta Tirloni, Paolo Serafini e Cesare Biasini Selvaggi. Il patrimonio artistico del Ministero degli Esteri conta più di 470 opere, alcune di proprietà e altre concesse in comodato d’uso gratuito – e quindi con un ricambio che si alimenta nel tempo -, di più di 250 artisti.
Un concentrato di quantità e qualità che nel 2017 ha ottenuto il premio “Mecenati del XXI secolo” come migliore collezione d’arte nelle Istituzioni pubbliche. “La Collezione Farnesina è divenuta un elemento di forza e di identità nelle attività di diplomazia culturale svolte da questa Amministrazione – ha detto il Segretario Generale, ambasciatrice Elisabetta Belloni – e continuerà a essere al centro di eventi e conferenze internazionali, mostre, aperture al pubblico che caratterizzano sempre più il Ministero degli Esteri come ‘struttura di servizio’ a disposizione del Sistema Paese”.
L’ edificio progettato negli anni Trenta dagli architetti Enrico Del Debbio, Arnaldo Foschini e Vittorio Ballio Morpurgo e inaugurato nel 1959 accoglie una collezione che – osserva Cesare Biasinini Selvaggi – “è un progetto dinamico” in cui si crea un “ecosistema tra Arte e Diplomazia attraverso legami forti tra gli operatori e gli interlocutori ministeriali”.
E’ il racconto di un lungo viaggio, dai primi anni del Novecento, dal Futurismo alla Metafisica, da Mario Sironi ad Arturo Martini alla ricerca che ha caratterizzato il dopoguerra, fino a oggi. Proprio dagli artisti emergenti arrivano i segnali del nuovo corso dell’ arte. Un esempio eloquente è rappresentato da Salvatore Iaconesi, classe 1973, ingegnere elettronico e hacker, e dalla ancor più giovane Oriana Persico, esperta di comunicazione e inclusione digitale e cyber-ecologista, per i quali “l’arte è il collante tra scienze, politica ed economia”.
In mostra c’è la loro opera ‘Obiettivo’, del 2019: una lampada che emette luce in maniera continua fino a che la povertà nel mondo non terminerà; i dati raccolti da fonti affidabili su chi nel mondo lotta per sopravviver vengono elaborati e visualizzati dalla luce che cambia di intensità secondo il tasso di oscillazione delle condizioni di povertà.
Umberto Vattani rimarca che dagli anni Settanta il Ministero degli Esteri intese “promuovere, rilanciare e sostenere l’immagine dell’Italia facendo leva sulla cultura e il sapere, dalla ricerca scientifica all’architettura, dall’arte alla tecnologia, dalla medicina al design. Ma è stato soprattutto il campo delle arti visive a rivelare all’opinione pubblica la capacità di agire della Farnesina”.
Molto prima della nascita dei grandi musei di arte contemporanea – il Maxxi a Roma, il Madre a Napoli, il Mart a Rovereto, il Museo del Novecento a Milano – l’ ambasciatore ricorda che la Farnesina “aveva già realizzato una collezione sufficientemente rappresentativa delle principali correnti artistiche dell’arte italiana del XX secolo, per dimostrare alle alte cariche della diplomazia, alle delegazioni straniere, ai visitatori, che l’Italia non era solo la terra di Giotto, di Leonardo, di Michelangelo o di Caravaggio ma anche di Boccioni, Balla, Burri, Pascali, Boetti”.
La Collezione – sottolinea – è entrata a far parte del Google Art Institute, unico esempio di una raccolta d’arte in un luogo non museale. L’ ingresso delle nuove opere rappresenta “un ideale ponte dal XX al XXI secolo”. Inaugurando la conferenza degli Ambasciatori il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, farà una piccola visita guidata tra le opere della Farnesina.
(di Luciano Fioramonti/ANSA)