Bezzo: “Italia Altrove, molto di più di un club di lettori”

Italia Altrove

MADRID – Dante, Boccaccio, Petrarca, Pascoli, Ungaretti,Eco. Nomi famosi, simboli della nostra letteratura classica. Li ricordiamo con orgoglio ogni qualvolta parliamo della cultura del Belpaese. Sono, da sempre, sinonimo d’italianità. Ad essi si aggiungono, oggi, tanti giovani scrittori che, con talento, si fanno spazio nel complesso mondo della cultura. Sono l’espressione della nostra letteratura contemporanea; quelli che dovremmo sentire più vicini perché riflettono nei loro scritti la realtà odierna. Purtroppo, molti di loro, all’estero, sono ancora sconosciuti. Se l’Istituto Italiano di Cultura li promuove anche per dovere d’ufficio; altre associazioni lo fanno solo per vocazione. E’ questo il caso di “Italia Altrove” di Madrid. Incontriamo la sua presidente, Erika Bezzo, in uno dei locali nel sempre affollato crocevia tra la Gran Via e Plaza de España. Ci riceve assieme a Claudia Giommarini, membro entusiasta dell’associazione, che ci lascia poco dopo. “Causa lavoro”, si scusa con un sorriso radioso.

Quella di Madrid è la terza “Associazione Culturale Italia Altrove”, dopo quelle di Düsseldorf e Francoforte. Il caso vuole che a fondare la prima e l’ultima, per il momento, sia stata Erica Bezzo, che in ambedue i progetti ha avuto il merito di coinvolgere un gruppo di giovani come lei. Tanto entusiasmo, tanta passione e tanto impegno. Così ricorda i primi passi delle sue due creature.

– Lavoravo nel “Gruppo Santader” in Germania. Così anche mio marito. Poi lui è stato richiamato in Spagna ed io l’ho seguito. La prima Associazione è stata fondata nel 2014 a Düsseldorf, quando vivevamo e lavoravamo in Germania. La sua nascita è un merito condiviso. I soci fondatori furono più di 20.  “Italia Altrove” è frutto della necessità, del desiderio di ritrovarsi per condividere momenti culturali in italiano. Quando abbiamo iniziato, eravamo pochi. Ci riunivamo periodicamente per discutere di un libro in italiano; un libro di un autore italiano.

– E’ nato quindi come un “Club di Lettura”…

– Sì, in effetti, così è stato. A turno offrivamo le nostre case per incontrarci, per leggere e commentare libri di autori noti o poco noti. L’associazione è via via cresciuta. A un certo punto, ci siamo ritrovati ad essere 40, 45 persone. Anche di più.  Non era più possibile incontrarci in una casa. Ci siamo resi conto che esisteva un’esigenza reale, genuina, di fare qualcosa di culturale insieme. Il desiderio, nel fondo, era di non perdere il contatto con il nostro Paese. Leggevamo autori italiani contemporanei. All’estero sono conosciuti Dante, Petrarca, Boccaccio, Umberto Eco. Gli autori contemporanei, i giovani scrittori sono di solito trascurati. Quindi abbiamo creato l’associazione e, con essa, è nato il desiderio di organizzare eventi. Abbiamo invitato autori italiani a far conoscere la loro produzione, a pubblicare i loro libri. Abbiamo anche organizzato manifestazioni teatrali e musicali.

Erika Bezzo, presidente dell’Associazione Culturale Italia Altrove di Madrid

Racconta che, una volta a Madrid, sulla scorta dell’esperienza maturata in Germania, ha deciso di promuovere la nascita di una seconda associazione. E così, a fine del 2016 e inizio del 2017, grazie anche all’entusiasmo di alcuni amici, ha visto la luce “Italia Altrove-Madrid”. Oggi, sottolinea Erika Bezzo, “Italia Altrove” è presente in tre città con un’unica missione”.

– Per noi, che viviamo all’estero e siamo lontani dall’Italia da anni, è importante non perdere il contatto con l’evoluzione culturale del Paese. Anche a Madrid invitiamo autori italiani a presentare i loro libri. Alcuni vivono in Spagna, altri no. Ma tutti hanno piacere di far conoscere le proprie opere anche alla comunità italiana.

“Italia Altrove” non si limita ad essere un “Club di Lettori”. Va oltre.

– Ad esempio – ci dice Bezzo -, lo scorso anno ci fu un bellissimo spettacolo teatrale di una nota attrice spagnola che mise in scena la vita di Anna Magnani. Riuscimmo ad organizzare una serata tutta nostra, solo per l’Associazione Italia Altrove. E’ stato un grande successo.

Si tratta di “Magnani Aperta”, diretta e interpretata da Arantxa de Juan. Nota attrice di teatro, Arantxa de Juan, è riuscita a ricreare gli ultimi giorni di una delle maggiori interpreti femminili della storia e attrice simbolo del cinema italiano.Lo spettacolo mostrava Anna Magnani, la più autentica delle attrici del nostro neorealismo, ponendo l’accento sul forte temperamento e il suo fisico da tipica mamma italiana, tanto lontano dalle icone del tempo, come la Loren o la Lollobrigida.

– Le nostre iniziative a Madrid – precisa – sono orientate agli italiani che vivono all’estero da tanti anni ma anche agli spagnoli appassionati della nostra cultura. Tra i nostri soci ce ne sono tanti. Sono persone che hanno studiato italiano e che hanno piacere a interagire con noi. Leggono i nostri libri, partecipano attivamente ai nostri incontri, assistono ai nostri eventi in italiano. Sono felici di vivere momenti di cultura assieme a noi; di condividere quella che è la nostra realtà.

– Qual è il pubblico che assiste alle manifestazioni che organizza “Italia Altrove”? Quali sono le caratteristiche dei soci?

– Dipende dall’evento che proponiamo – afferma subito -.  Ad esempio, ne abbiamo organizzati per bambini. E naturalmente vi hanno assistito le famiglie con i più piccini. Ma c’è un po’ di tutto. Per lo più, la fascia di età si aggira attorno ai trentacinque, quarant’anni. Sono persone che puressendo qui da tanto tempo parlano correttamente l’italiano.

Sorride e aggiunge:

– Certo, in alcuni casi ci può sfuggire una parola “spagnola”; quegli spagnolismi che s’infilano inavvertitamente. I “fake friends”… ma in generale parlano correttamente.

– Tra l’Italiano e lo spagnolo ci sono tante similitudini che portano a confusione… I “Fake friends” abbondano, sono molto più comuni che in altre lingue…

– Si, abbondano – commenta -. Dobbiamo ammettere che un po’ d’inquinamento c’è. Inutile negarlo. In generale, però, sono persone che amano leggere e parlare in italiano. E lo fanno bene. Parliamo in spagnolo tutto il giorno. Avere la possibilità di incontrarci ed esprimerci nella nostra lingua risulta piacevole.

Bezzo, al contrario di quanto si possa pensare, è una donna giovane e intraprendente. Capace di contagiare col suo entusiasmo chi le è vicino, è riuscita a riunire altri giovani con i quali condivide l’interesse per la lettura e l’amore per la cultura. Soprattutto, la sua passione per la letteratura contemporanea del Belpaese, quel sottobosco di nuovi autori che sfuggono agli italiani fuori l’Italia ma che rappresentano una ricchezza e uno spaccato del Paese.

– Quali sono i progetti futuri?

– Stiamo organizzando il calendario per i prossimi mesi – commenta -. Abbiamo in programma un incontro con due o tre scrittori, che dovrebbero venire nei prossimi mesi. Uno è Annarita Briganti, giornalista culturale di Repubblica e Donna Moderna. Ha scritto il suo terzo romanzo, “Quello che non sappiamo”. In programma ve ne sono altri due. Non dico chi sono perché ancora non abbiamo la certezza che possano essere presenti.

L’appuntamento con Annarita Briganti, che presenterà la sua ultima fatica letteraria (“Quello che non sappiamo”, Edizione Cairo), è stato fissato, presso la libreria Pasajes (Calle Gènova 3), il giorno 23 novembre alle ore 19.

– In programma – prosegue – vi sono anche due concerti.  Il primo di una band italiana che vive a Madrid; l’altro di un duo, armonica e piano, che vive tra Spagna e Italia.

– Non avete una sede propria, dove v’incontrate per la lettura dei libri e come scegliete dove allestire gli eventuali spettacoli e manifestazioni culturali?

– La Casa della Cultura di Chamberì ospita gratuitamente il nostro “Club di Lettura”. Noi collaboriamo con pochi euro per coprire le spese di elettricità. E’ qui che, una volta al mese, ci incontriamo per “Leggere Insieme”. Per tutti gli altri eventi, cerchiamo la “location” più appropriata. Ad esempio, per quel che riguarda la presentazione dei libri, collaboriamo molto con la “Libreria Pasajes”, che ha una sala per le presentazioni. Ci atteniamo alle disponibilità della libreria e degli autori. Ad entrambi interessa vendere libri.

– Come finanziate le vostre attività?

Tradisce con un sorriso quel pizzico d’orgoglio che non riesce a celare. Afferma con la semplicità e la sincerità che l’hanno accompagnata in questa conversazione:

– Ci autofinanziamo. C’è una quota associativa che è veramente simbolica: 30 euro l’anno. Cerchiamo di organizzare le nostre manifestazioni con il minor dispendio possibile. Ad esempio, la libreria ha interesse nel vendere i libri e non ci chiede l’affitto della sala; le grosse case editrici hanno interesse nel promuovere i loro autori e finanziano il viaggio… Talvolta, li ospitiamo a casa nostra. Facciamo di tutto per evitare spese inutili.  In Germania, a volte, si pagava il biglietto d’ingresso. A Madrid, per il momento, non è mai stato fatto. Abbiamo cercato sempre di finanziarci con le quote dei soci. Quindi, quanti più siamo, tante più manifestazioni potremo organizzare. Il nostro obiettivo è crescere come associazione. Per questo, ci impegniamo a fare eventi belli ed interessanti e con spese veramente contenute.

Mauro Bafile

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