Intelligenza artificiale nel futuro del giornalismo

Intelligenza artificiale nel futuro del giornalismo
Intelligenza artificiale nel futuro del giornalismo

 

ROMA. – Nuove applicazioni a supporto dei giornalisti nella gestione delle fonti, robot e droni per la cattura e l’elaborazione delle immagini, notizie generate automaticamente grazie ad algoritmi. Passa anche dall’intelligenza artificiale il futuro dell’informazione. Si è discusso principalmente di questo nel primo giorno della Conferenza Internazionale che si tiene a Roma in occasione del decennale di Minds, l’organizzazione che unisce le principali agenzie di stampa mondiali.

A fare da padrone di casa l’ANSA che ha mostrato alle altre aziende le strategie di sviluppo dal punto di vista tecnologico. L’amministratore delegato Giuseppe Cerbone ha spiegato i possibili utilizzi dell’intelligenza artificiale nel giornalismo, in particolare nella selezione, nella certificazione e nel monitoraggio delle fonti, nella creazione delle notizie e nella conoscenza delle abitudini dei consumatori.

Tre le applicazioni sviluppate dall’agenzia e illustrate dal responsabile Ricerca e Sviluppo, Angelo Marrara: FactsMap, una mappa interattiva che consente di risalire alle notizie da tutto il mondo, tradotte automaticamente; Super Fast Foto, un progetto per la contribuzione e distribuzione delle foto in pochi secondi; ClickToNews, una piattaforma che consente attraverso la fotografia di una pagina di giornale, di una locandina o di un libro di risalire ad una serie di informazioni correlate.

“L’obiettivo di queste applicazioni – ha sottolineato Cerbone – non è ridurre i costi di produzione, ma migliorare le modalità di lavoro dei giornalisti e l’offerta per il cliente”.

Sono intervenuti anche i rappresentanti di alcune delle più grandi agenzie del mondo. La direttrice della francese Afp, Michele Leridon, ha illustrato gli ultimi sviluppi nella produzione di immagini, come i robot subacquei o i droni, e nella certificazione delle notizie, attraverso ad esempio un plug-in che consente di riconoscere le fake news.

La giapponese Kyodo, secondo quanto spiegato dal responsabile per i servizi internazionali Kakuya Ogata, si prepara invece all’avvento dell’era del 5G, attesa per il 2020 in contemporanea con le Olimpiadi di Tokyo, attraverso lo sviluppo di applicazioni basate sull’intelligenza artificiale e la realtà virtuale. “E’ un’era caratterizzata dalla disintermediazione – ha argomentato il manager – Ad esempio la Lega calcio giapponese ha deciso di gestire autonomamente i diritti senza passare da un broadcaster”.

Per questo l’agenzia sta sperimentando il passaggio da un modello ‘business to business’ ad uno ‘business to consumer’. “Purtroppo – ha proseguito Ogata – esiste ancora un gap tra i costi di produzione, pur ridotti negli ultimi anni, e i ricavi. La crescita degli introiti da digitale non è in grado di bilanciare la flessione delle entrate tradizionali”.

Anche Paul Shanley, responsabile Prodotto e Partnership della statunitense Ap, ha parlato dei cambiamenti nel settore editoriale, dovuti principalmente alla riduzione dei costi di produzione che consentono anche a soggetti meno strutturati di entrare nel mercato. “Ci sono 2,5 miliardi di persone nel mondo che realizzano video”, ha spiegato Shanley, illustrando il sistema LiveU che consente ai broadcaster di accedere in maniera semplice e immediata alle immagini live veicolate dall’agenzia.

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