Beatriz Corredor, presidente di “Red Eléctrica” ha sottolineato la risposta efficace del sistema elettrico di fronte a un evento inedito. Rafforzati i protocolli per evitare future situazioni di emergenza
MADRID – “Oggi non accadrebbe di nuovo. Abbiamo imparato”. Lo ha detto Beatriz Corredor, presidente di “Red Eléctrica Española”, l’azienda responsabile di garantire la distribuzione dell’energia elettrica dalle centrali ai consumatori, tanto nelle metropoli come nei casolari della “España vaciada”. Il riferimento è al blackout avvenuto lunedì scorso, le cui cause sono ancora sconosciute, che per quasi 10 ore ha provocato il caos in tutto il Paese: ascensori bloccati, treni fermi, chiusura della metropolitana, ritardi e cancellazioni di voli nazionali e internazionali, aeroporti e ospedali in emergenza; e l’intervento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Polizia Nazionale, della Polizia Stradale e della Guardia Civile.
Corredor, dopo un lungo silenzio, ha rilasciato alcune interviste nel corso delle quali ha sottolineato la risposta efficace del sistema elettrico di fronte a un evento inedito. Ha commentato che l’azienda ha rafforzato i propri protocolli per prevenire future situazioni di emergenza. Il blackout in Spagna ha provocato l’interruzione del servizio elettrico in Portogallo, in alcune regioni della Spagna e ha avuto riflessi anche in Groenlandia.
Il presidente di “Red Eléctrica”, azienda privata con partecipazione statale, pur tranquillizzando la popolazione, ha ammesso che, considerando il contesto internazionale, il cambio climatico, e i fenomeni atmosferici estremi come, per esempio, la Dana a Valencia, tutto può accadere.
Corredor, nonostante il blackout, ha insistito nell’affermare che “il sistema elettrico spagnolo è il migliore d’Europa, come sarebbe stato dimostrato dalla rapidità di ripresa”.
Le cause del blackout sono ancora tutte da determinare. Per ora pare sia escluso l’attacco informatico e scartata la possibilità che le rinnovabili abbiamo qualche responsabilità sull’accaduto. Corredor ha sostenuto che la partecipazione delle energie rinnovabili nel sistema “è abituale e sicuro” e l’infrastruttura adeguata a gestirla.
Non ci saranno dimissioni nei vertici dell’azienda. Corredor, che ha ricevuto il cauto sostegno del Governo, ha assicurato che non è sua intenzione rinunciare all’incarico.
“Se avessi la coscienza che si potesse aver fatto qualcosa di più o che qualcosa sia stato sbagliato – ha detto – allora lo farei”.
Ha commentato che la “la parte che compete l’azienda, il cervello e la spina dorsale del sistema, ha risposto perfettamente” favorendo così una ripresa rapida del servizio elettrico.
Redazione Madrid