L’obiettivo, ha riferito il ministro, è mandare “un messaggio forte” riguardo la trasparenza del voto e, soprattutto, impedire l’arresto di Edmundo González Urrutia, capo dell’opposizione venezolana
ROMA – Il ministro Antonio Tajani, responsabile della diplomazia italiana, ha convocato l’incaricato d’affari del Venezuela. L’obiettivo, ha riferito lo stesso ministro nel corso di un’intervista concessa a “Mattino Cinque News”, è mandare “un messaggio forte” riguardo la trasparenza del voto e, soprattutto, impedire l’arresto di Edmundo González Urrutia, capo dell’opposizione venezolana.
Tajani ha affermato che è necessario “lavorare molto per la pace e anche per i diritti”
– Penso a Venezuela – ha detto – dove c’è un tentativo di soffocare la libertà in quel paese. Proprio stamane – ha aggiunto – ho dato disposizione ai miei collaboratori, al segretario generale del Ministero degli Esteri, di convocare l’incaricato d’affari del Venezuela.
Tajani considera che l’arresto del capo dell’opposizione “sarebbe veramente un segnale molto negativo”.
La Procura venezuelana, nelle ultime ore, ha spiccato un mandato di cattura nei confronti dell’ex diplomatico e leader dell’opposizione, Edmundo González Urrutia. La decisione della Procura è stata presa dopo che González Urrutia, alla clandestinità come anche la leader Maria Corina Machado, non si è presentato alle ripetute convocazioni per chiarire la sua responsabilità circa il portale nel quale l’opposizione ha pubblicato i verbali delle elezioni presidenziali”.
Sul portale, ora indagato per “usurpazione della funzione” dell’autorità elettorale, l’opposizione, dopo poche ore dalla chiusura dei seggi, ha pubblicato oltre l’80 per cento dei verbali elettorali, cosa che il Consiglio Nazionale Elettorale, dopo oltre un mese dalle lezioni, non ha ancora fatto. La mancanza di trasparenza, e le relazioni degli esperti di organismi come il “Centro Carter” e l’Onu, hanno provocato la reazione del mondo democratico. Questo attende di conoscere i verbali e di poter verificare la loro autenticità prima di riconoscere ufficialmente il presidente Maduro.
L’autorità elettorale nazionale e la Corte Suprema venezolana hanno dichiarato che Maduro ha vinto le elezioni con poco più della metà dei voti. Ma i verbali pubblicati dall’opposizione indicano il contrario.
Il presidente Maduro, al suo terzo mandato consecutivo, e gli esponenti del partito di governo hanno accusato l’opposizione di seminare odio e di istigare alla violenza. Su ordine del Procuratore Generale, Tarek Saab, sono in corso indagini per appurare le responsabilità penali di Maria Corina Machado e González Urruti, mentre la Polizia Politica continua ad arrestare dirigenti politici e giornalisti.
Redazione Madrid