L’interruzione del servizio elettrico sarebbe iniziata alle 4:50 del mattino. Il presidente Maduro ha definito il blackout un “sabotaggio elettrico”
CARACAS – Oltre 13 ore senza elettricità ed ancora, al momento di pubblicare questa nota, in gran parte del paese il servizio elettrico non è stato ripristinato. Il blackout improvviso ha paralizzato oltre l’80 per cento del Venezuela.
Il ministro della Comunicazione, Freddy Nañez, in un messaggio alla stampa, ha reso noto che l’interruzione del servizio elettrico è avvenuto al mattino, prima delle luci dell’alba.
“Alle 4:50 di mattina di oggi, venerdì 30 agosto, siamo stati nuovamente vittime di un sabotaggio elettrico che ha avuto un impatto su diversi Stati del paese, tra cui la Grande Caracas” ha scritto il ministro Ñañez che ha assicurato che le autorità sono al lavoro per ripristinare il servizio.
Il capo dello Stato, Nicolás Maduro, ha immediatamente definito il blackout un “sabotaggio elettrico”, senza specificare chi sarebbero i presunti autori del sabotaggio.
L’avaria, stando a indiscrezioni non confermate, sarebbe stata localizzata presso la sottostazione elettrica di Melena. Questa riceve l’energia generata a Gury e la distribuisce sia in Brasile sia alla sottostazione di El Tigre che provvede a ridistribuirla al resto del Paese.
Sempre stando a indiscrezioni non confermate, le autorità competenti avrebbero cercato di mettere in servizio gli impianti di generazione di emergenza. La maggior parte di questi pare siano senza carburante o senza alcuna possibilità di entrare in servizio perché in disuso. L’unica unità ancora operativa, sempre stando a indiscrezioni non confermate, sarebbe quella di Planta Centro. Per il momento, sempre stando a indiscrezioni non confermate, starebbero generando energia solo Tacoa a Caracas e Turboven a Maracay. Ma la loro energia sarebbe razionata agli enti governativi.
Redazione Caracas