Ine, prosegue la riduzione del tasso d’inflazione: ad agosto 2,2 per cento


Il tasso d’inflazione, che si avvicina sempre di più all’obiettivo del 2 per cento fissato dall’Unione Europea, confermerebbe che si avvicina la fine della crisi dei prezzi vissuta negli ultimi anni


MADRID – Dopo l’impennata dei prezzi registrata a maggio, prosegue la tendenza ad una riduzione graduale dell’Indice dei Prezzi al Consumatore. Questo, infatti, ha prima osservato una diminuzione assai timida a giugno e, poi, una flessione decisamente più consistente a luglio e agosto. Secondo le stime preliminari rese note dall’Istituto di Statistiche Nazionale, l’inflazione ad agosto sarebbe stata del 2,2 per cento. Cioè, 6 decimi meno di quella di luglio.

Quello di agosto è il tasso più basso dell’ultimo anno, paragonabile solo a quello registrato nel giugno del 2023. Il 2,2% è molto vicino all’obiettivo della BCE. Confermerebbe che si avvicina la fine della crisi inflazionistica vissuta negli ultimi anni.

La riduzione così pronunciata del costo della vita ha colto di sorpresa gli esperti nella materia. Questi avevano previsto una riduzione del tasso d’inflazione, ma assai più timida e moderata.

Il calo dell’inflazione è attribuito alla riduzione dei prezzi del carburante e, in proporzione minore, a quello dei prezzi dei generi alimentari e delle bevande analcoliche. Il costo degli alimentari, sempre stando agli esperti, avrebbe registrato una importante flessione dopo la decisione del Governo di eliminare l’Iva su alcuni prodotti. Ad esempio, l’olio d’oliva il cui costo aveva raggiunto livelli inaccessibili per gli spagnoli di classe media.

Anche il tasso dell’inflazione core, quella che non prende in considerazione il costo degli alimenti elaborati e  dell’energia, ha registrato un calo. Solo di un decimo. Pur apparentemente irrisorio, mostra una tendenza. L’inflazione core resta attorno al 2,7 per cento.

L’Indice dei prezzi al Consumo in Spagna si avvicina sempre di più al livello stabilito dall’Unione Europea. Il ministero dell’Economia ha colto l’occasione per ribadire che questi sono dati che dimostrano come le misure di politica economica del governo sono efficaci. Ritiene che permettono di conciliare i tassi di crescita più elevati della zona euro con “la progressiva moderazione dei prezzi e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie”.

 “La disinflazione – ha illustrato il direttore di Funcas, Raymond Torres – dovrebbe prendere piede, soprattutto l’anno prossimo, poiché i fattori sottostanti si stanno muovendo in quella direzione, gli aumenti salariali si stanno moderando e, salvo un nuovo shock internazionale, anche i prezzi importati dell’energia e di altri input sono in tendenza”,

 Si attende quindi una progressiva riduzione dell’inflazione, anche se non è da scartare qualche ripresa, possibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno, a causa dell’effetto base, rispetto agli stessi mesi del 2023.

Redazione Madrid

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