Borrell teme che il Venezuela possa entrare in una grave crisi con profonde ripercussioni sui fragili equilibri latinoamericani
MADRID – Josep Borrell, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, ha invitato nuovamente il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, a pubblicare tutti i verbali delle elezioni presidenziali che si sono svolte lo scorso 28 luglio.
Il responsabile della diplomazia europea, in occasione del corso “Quo Vadis Europa” che si svolge presso l’Università Internazionale Méndez Pelaio di Santander, ha avvertito il presidente Maduro sulle gravi conseguenze che può avere insistere nel rivendicare il trionfo elettorale senza che il suo successo possa essere verificato. Borrell teme che il Venezuela possa entrare in una grave crisi con profonde ripercussioni sui fragili equilibri latinoamericani.
Borrell ha commentato che “il presidente Maduro non vuole capire che per la comunità internazionale, senza verifica non c’è presunzione di risultati”.
“Il Venezuela – ha detto – può entrare in una profonda crisi. Tutti stiamo cercando di evitare che ciò accada”.
Per l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, pare chiaro che il presidente Maduro non abbia alcuna intenzione di mostrare i verbali. A suo avviso, “avrebbe dovuto già farlo”. Ha aggiunto:
“Maduro mi ha dedicato parole molto affettuose. Non è la prima volta. Devo comunque insistere sullo stesso argomento: se i risultati non possono essere verificati, non possono essere accettati. Per ora, non sono verificabili”.
Ha quindi fatto riferimento “alle informazioni rese note dall’Opposizione”, che ha postato su internet più dell’80 per cento dei verbali, quelli che è riuscita a raccogliere. Questi, ha affermato Borrell, “danno un risultato radicalmente diverso da quello proclamato da Maduro”.
In quanto al fatto che presidente Maduro abbia incaricato la Corte Suprema della verifica dei voti, Borrell ha ironizzato chiedendosi “quale sentenza potrà emettere se non è suo compito quello di contare i voti”.
Il capo della diplomazia europea ha invitato ad attendere anche se, ha ammesso, “la repressione si è accentuata”. Sono oltre duemila le persone che, dal 28 luglio ad oggi, sono state arrestate.
Sul futuro dei negoziati si è limitato ad assicurare che “sono ancora in corso”.
“Alcuni paesi latinoamericani – ha precisato Borrell – hanno proposto di ripetere le elezioni e di condividere il potere tra governo e Opposizione. Non so come – ha aggiunto esprimendo i propri dubbi -. Comunque, non si farà nulla fino a quando non si pronuncerà la Corte”.
Redazione Madrid