MADRID. – “Le responsabilità devono essere definitivamente accertate e auspico che il lavoro delle autorità preposte si svolga con l’efficacia e la prontezza necessarie a ogni sentimento di giustizia”. Queste alcune parole del messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha indirizzato alla cerimonia che stamattina a Genova ha commemorato le 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, di cui oggi ricorre il sesto anniversario.
A commemorare la tragedia è stata anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha sottolineato come “oggi ci sentiamo un po’ tutti genovesi, figli di una città fiera e orgogliosa che è stata moralmente piegata e fisicamente spezzata in due, ma che da allora ha saputo anche rialzarsi e andare avanti.
Quel Ponte – ha aggiunto – ricorda alla nazione le tante, troppe, domande rimaste ancora senza risposta. Fare giustizia e individuare le responsabilità per ciò che è accaduto, accertando una volta per tutte colpe e omissioni, è un dovere morale, oltre che giudiziario”.
Queste tragedie, ha detto il sindaco di Genova, Marco Bucci, durante la commemorazione, “sono un monito per tutti noi per far sì che tutte le cose che facciamo, tutte le infrastrutture di terra e di mare, siano fatte bene, in sicurezza e in modo che possano essere un servizio per i cittadini, alla massima efficienza e senza dover provocare tragedie. E la città di Genova si è impegnata a non dimenticarlo mai. Ci sarà sempre un 14 agosto in cui ricorderemo questo finché sarò sindaco, ma anche con i sindaci futuri”.
Sul tema è intervenuto anche il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, sostenendo che quanto accaduto “ha dimostrato quanto l’incuria di un sistema infrastrutturale nazionale rischia di creare danni ai cittadini e alle future generazioni”. Il viceministro ha poi ringraziato “il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro Salvini, così come i presidenti delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato e i deputati che in questi anni si sono impegnati. Siamo finalmente riusciti a chiudere il testo di una legge – ha proseguito – Il principio su cui si basa è quello della solidarietà sociale, sulla base della quale l’intervento dello Stato, in termini di sostegno alle vittime, deve costituire una misura di civiltà sociale giuridica necessaria”.
Per il presidente facente funzioni della regione Liguria, Alessandro Piana, “siamo qui soprattutto per non dimenticare e rendere attuale il ricordo di quelle 43 persone decedute nel crollo. Non dimenticare significa impegnarsi perché questi eventi non si ripetano più. È chiaro ora che quella tragedia si poteva e doveva evitare. Fare memoria significa anche individuare le responsabilità e fare giustizia, come si sta facendo ora nel corso del processo”.
E sul processo si è soffermata anche la rappresentante dei parenti delle vittime, Egle Possetti: “Stiamo lottando con i nostri legali e la Procura per l’emersione dell’unica verità possibile contro ogni mistificazione e tentativo di purificare l’acqua. Questa vergogna nazionale vede alla sbarra appartenenti alle società interessate e parti che appartenevano o appartengono a uffici pubblici. Un insieme di mancanze, carenze e incompetenza che ha permesso che quel giorno segnasse la fine per 43 persone che avevano il diritto di continuare a vivere la loro esistenza”, ha detto nel suo intervento.