X, post fuorvianti o falsi Elon Musk hanno accumulato 1,2 miliardi views

Elon Musk durante una conferenza stampa
Elon Musk durante una conferenza stampa. (Photo by Olivier DOULIERY / AFP)

ROMA.  – Le informazioni false o fuorvianti sulle elezioni statunitensi diffuse da Elon Musk sul suo social network X hanno accumulato più di 1,2 miliardi di visualizzazioni quest’anno. Lo ha denunciato un’ong, evidenziando l’influenza dei post sulla campagna del miliardario e sostenitore di Donald Trump. Il Center for Countering Digital Hate (Ccdh, Centro per il contrasto all’odio digitale) ha elencato 50 post sulle elezioni pubblicati da Elon Musk da gennaio che gli specialisti della disinformazione hanno identificato come falsi o fuorvianti.

Con 193 milioni di utenti su X, Elon Musk, che ha acquistato il social network nel 2022 per 44 miliardi di dollari, sostiene, ad esempio, che i democratici stanno incoraggiando l’immigrazione illegale per “importare elettori”. Il miliardario è stato inoltre pesantemente criticato per aver diffuso a fine luglio un video manipolato della vice presidente degli Stati Uniti e candidata democratica Kamala Harris, con milioni di visualizzazioni, che ha in seguito presentato come “satira”.

Questi messaggi non visualizzano le consuete “note” sotto i post – create dagli utenti per contestualizzare messaggi dubbi o errati – uno strumento promosso da X per combattere la disinformazione. “Elon Musk sta abusando della sua posizione di potere come proprietario di un social network politicamente influente per seminare disinformazione che alimenta dissenso e sfiducia”, ha dichiarato Imran Ahmed, direttore del Cchr.

“La mancanza di note su questi post dimostra che la sua azienda purtroppo non riesce a controllare l’istigazione potenziata dagli algoritmi che può portare alla violenza nel mondo reale”, ha aggiunto.

Secondo l’avvocato Nora Benavidez, Musk “si sta comportando come se fosse esente da colpe malgrado le prove sempre più evidenti del ruolo dannoso che sta svolgendo nell’alimentare la disinformazione e la divisione in vista delle elezioni”. “Il suo comportamento si avvicina all’ingerenza nelle elezioni, quindi spetta ad altri – il pubblico, le autorità di regolamentazione e gli inserzionisti – chiedergli conto del suo comportamento antidemocratico”, ha dichiarato il funzionario di Free Press.

X ha ridotto in larga misura i suoi team di moderazione dei contenuti, precedentemente responsabili della lotta alla disinformazione, e ha allentato le sue regole, diventando, a detta degli esperti, un rifugio per le fake news. Anche il suo chatbot, Grok, è stato accusato di aver diffuso false informazioni sulle elezioni.

(Fco /askanews)

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