MADRID. – ”C’ è grande soddisfazione: questa è una relazione sulla ricognizione delle tante norme del nostro diritto” in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere, “propedeutico a un testo unico. Era necessario questo lavoro: abbiamo analizzato 484 articoli in 5 sezioni che vanno dalla formazione, alla prevenzione, alla repressione, alla valorizzazione delle pari opportunità. Un lavoro ricognitivo fondamentale per avere un quadro non sulla donna come vittima, ma su una cittadinanza attiva della donna”.
Così a 9colonne Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere, commentando l’ok all’unanimità alla relazione “Ricognizione degli assetti normativi in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere per la redazione di un testo unico”.
Approvazione che è il risultato di una complessa attività conoscitiva svolta dalla Commissione, sostanziatasi in un articolato ciclo di audizioni (nello specifico 32) di esperti con competenze diversificate in materia di violenza di genere e domestica.
“E’ una visione – spiega Semenzato – che abbiamo condiviso in Commissione in questa analisi ricognitiva lunga, corposa, puntuale ma fondamentale: la consapevolezza del diritto in tema di donne è importantissima per noi commissarie e commissari, ma lo è anche per una visione della società civile: per questo l’abbiamo voluta fare così ampia. Questo non vuol dire che poi non possiamo restringere il perimetro con una specificità sulla violenza di genere, ma abbiamo voluto dare un quadro generale perché tante sono le norme che riguardano le donne, fornendo una visione diversa del ruolo sociale e sociologico della donna”.
Un’unanimità, aggiunge la presidente, “che vede unite maggioranza e opposizione in un lavoro in cui tutte le nostre commissarie e tutti i nostri commissari si ritrovano, nelle pieghe e nelle pagine di questa relazione, grazie ai contributi che hanno dato nella loro vita personale e politica alla lotta alla violenza di genere. Si tratta di un aspetto fondamentale, perché l’obiettivo è chiaro: essere pratici e uniti nella lotta in primis al femminicidio e alla violenza di genere”.
E ora, quali saranno i prossimi passi? “Grazie a questa ricognizione – sottolinea Semenzato – ora è molto più chiaro quali interventi normativi anche questa Commissione può proporre, penso a temi come l’incidente probatorio o il patrocinio gratuito, i diritti ereditari, la formazione. Se noi abbiamo più chiaro il quadro normativo, in egual misura sappiamo dove dover intervenire in maniera chirurgica per andare a colmare alcune mancanze”.
Un fronte essenziale nella lotta alla violenza resta quello culturale ed educativo: “Sono un po’ ‘fissata’ con il patto di corresponsabilità, che anche sulla scorta dei recenti fatti di cronaca deve necessariamente nascere in famiglia – afferma la presidente della Commissione Femminicidio – eppure la scuola svolge un ruolo fondamentale: mi piacerebbe che il prossimo testo unico diventasse un testo scolastico, in modo da spiegare la soggettività della violenza di genere attraverso l’oggettività della norma. Perché non pensare a un futuro testo unico anche illustrato per i più piccoli, che attraverso l’analisi della norma possano imparare il rispetto di genere, il valore dell’uomo e della donna?”.
Soddisfazione anche da parte delle opposizioni: Bene l’utile lavoro di mediazione svolto dalla presidente e da tutte e tutti i componenti della commissione che ha permesso di arrivare a una condivisione del testo – commenta la senatrice Pd Valeria Valente, componente ed ex presidente della Commissione – Un testo prezioso anche perché vengono in luce più chiaramente, insieme all’imponente lavoro normativo svolto in questi anni, anche una serie di auspicabili modifiche e alcune lacune ancora esistenti.
Il patrimonio legislativo italiano in materia è infatti un corpus quasi completo di norme per la prevenzione, la protezione e il sostegno delle vittime e il perseguimento dei colpevoli, secondo il dettato della Convenzione di Istanbul. Ma come abbiamo ripetuto tante volte in questi anni, ancora perfettibile e migliorabile. Tra gli interventi auspicabili mancano all’appello per esempio la legge sul consenso in materia di violenza sessuale e quella sulle molestie con l’aggravante dei luoghi di studio e di lavoro.
Ogni giorno nuovi casi ci ricordano quanto sarebbe necessario approvare questi due ddl che come Pd abbiamo presentato, uno all’attenzione della Commissione Giustizia e l’altro di Giustizia e Lavoro. L’auspicio è che come oggi, alla riapertura dei lavori, si possa continuare a lavorare insieme anche su questi testi presentati per approvare due leggi necessarie alle donne” conclude Valente.