Caltabiano: “Una piazza dedicata a Battiato, la sfida dell’Associazione Siciliani in Spagna”

Il cantautore Franco Battiato


Il presidente del sodalizio siciliano ha spiegato che non si vuole una piazza qualunque in un qualunque quartiere di periferia, ma uno spazio nel centro della città per rendere giusto omaggio al noto cantautore


MADRID – Una piazza dedicata a Franco Battiato. Ma non una piazza qualunque, in un qualunque quartiere di periferia; una piazza nel centro di Madrid, frequentata da turisti e con un viavai continuo di persone come lo è quella della “Calle Fuencarral” intitolata a Raffaella Carrà. È questo l’obiettivo che si è proposta l’Associazione Siciliani in Spagna.

Franco Battiato, nato a Iona in provincia di Catania, è un cantautore, compositore, scrittore, regista e pittore conosciuto in tutto il mondo; un artista poliedrico le cui canzoni hanno conquistato il pubblico spagnolo al quale era molto legato.

– Quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario del suo debutto televisivo in Spagna. Il suo primo concerto davanti al grande pubblico, invece, fu nel 1984, in occasione della “Fiesta de San Isidro”, patrono di Madrid. Fecero seguito altri concerti. L’ultima sua tournée all’estero fu proprio a Madrid, nel 2017 nel “Jardín Botánico”. Tornò in Italia, si ammalò e non ne fece più – ha spiegato alla “Voce” Alberto Caltabiano, presidente dell’Associazione Siciliani in Spagna, che promuove l’iniziativa.

Caltabiano ha raccontato che, fin dalla sua fondazione, l’associazione organizza una volta l’anno un evento dedicato a Battiato. Ha commentato che il cantautore siciliano è molto apprezzato e le sue canzoni piacciono a un pubblico diverso. Assistendo al concerto “Alice canta Battiato”, lo ha sorpreso vedere quanto fosse stracolmo il teatro che ospitava la nota cantante italiana. C’era un pubblico di tutte le età, venuto ad ascoltare la cantante, molto brava e nota, ma soprattutto le canzoni di Battiato.

– Ero lì, con alcuni amici – ha proseguito -. Parlando del più e del meno, ci siamo riproposti di lanciare una iniziativa col nome di Battiato. È nata così l’idea di una piazza dedicata al nostro artista. Abbiamo subito costituito una squadra di lavoro. È impensabile portare avanti individualmente iniziative del genere.

Tempo e impegno

Ha confessato che non è stato facile e che l’iter ha richiesto tanto tempo e un grosso impegno. Ci sono state varie istanze da toccare. La prima, quella del “Departamento de Cartografía del Área de Gobierno de Urbanismo, Medio Ambiente y Mobilidad”.

Alberto Caltabiano, presidente dell’Associazione Siciliani in Spagna

– Volevamo capire quali spazi pubblici ci fossero a Madrid senza nome – ha affermato -. Volevamo andare a colpo sicuro, presentare qualcosa di concreto. Ci hanno detto di parlare con i responsabili della “Unidad. Técnica de Callejeros”. Lo abbiamo fatto. Ci hanno spiegato cosa fare.

In altre parole, come muoversi nei meandri della burocrazia.

– Allora… cosa abbiamo fatto… – ha proseguito -. Sostanzialmente abbiamo allargato la squadra di lavoro anche a persone non appartenenti alla nostra Associazione. Tre sono spagnole: il giornalista Chema Domínguez, la responsabile del “Battiato Virtual Fan Hispano Club”, Pilar Mulas; e una terza persona che non desidera apparire. Ma credo che sia giusto farne menzione perché ha realizzato un lavoro incredibile. Si chiama Mabel, non dico altro.

Ha asserito che è stata presentata una “memoria giustificativa con la quale si pretende spiegare la ragione per la quale sia giusto dedicare una piazza a Battiato”. La richiesta, ha sottolineato, “deve essere ben motivata”.

– Non si può andare al Comune e dire semplicemente: “vogliamo che si dedichi una piazza a Battiato” – ha commentato -. La richiesta deve essere motivata. Grazie al “Battiato Virtual Fan Hispano Club” abbiamo scoperto le tante relazioni del cantautore con Madrid.

L’Associazione Siciliani in Spagna, per dare forza all’iniziativa, ha raccolto adesioni dal mondo della cultura spagnola e da riconosciute istituzioni del Paese.

– Abbiamo dato il primo passo naturalmente con la nostra Ambasciata – ha illustrato Caltabiano – È stata subito disponibilissima. L’Ambasciatore è entusiasta dell’iniziativa. Abbiamo lavorato tantissimo con la Consigliera alla Cultura, Teodora Danisi. Il suo aiuto è stato prezioso. In quanto all’ambiente spagnolo abbiamo ricevuto l’adesione del comico José Mota, della modello e attrice Inés Sastre, solo per nominarne due. Abbiamo ricevuto l’adesione di oltre 80 scrittori, musicisti, professionisti, professori universitari. Anche il maratoneta, campione europeo e del mondo, Martín Fiz ha risposto al nostro appello. In quanto alle istituzioni, tra le tante che hanno aderito all’iniziativa si annoverano anche l’Istituto Italiano di Cultura, il Circolo di Belle Arti, il Comites, la Camera di Commercio Italiana per la Spagna.

Una volta ottenute le adesioni e completata la “memoria giustificativa”, bisognava capire a chi consegnare il dossier. Caltabiano ha reiterato che l’obiettivo era una piazza, una via, uno spazio nel centro della Capitale. Dopo un attento esame, non solo è stato deciso di consegnare la documentazione con la richiesta al Municipio di Madrid Centro ma di allegare un suggerimento: dedicare a Battiato i giardini di “Las Salesas”.

– L’obiettivo è che la “Plaza las Salesas” conservi il suo nome ma i giardini siano intitolati a Franco Battiato. Preparato il dossier, ottenuta l’adesione di personalità e istituzioni, identificato un ipotetico spazio da dedicare al cantautore, mancava l’appoggio politico.

E questo è venuto con la “risposta entusiasta del ‘Grupo Municipal Socialista’ di Madrid”.

– Adriana Moscoso – ha tenuto a sottolinearlo Caltabiano – è stata gentilissima. È consigliera del Comune di Madrid. Ci ha aiutato tantissimo.  Abbiamo sostenuto varie riunioni con lei, accompagnati dalla Consigliera Danisi. Il dossier è ora nelle mani di Marta Rivera de la Cruz, responsabile di Cultura, Turismo e Sport del Comune di Madrid. Il sindaco José Luis Martínez Almeida e la consigliera Rivera de la Cruz dovranno valutare la fattibilità della nostra proposta e prendere una decisione. Abbiamo suggerito i giardini di “Las Salesas”  perché sono situati in una zona abbastanza centrale. Sono molto frequentati e sono vicinissimi alla piazza dedicata a Raffaella Carrà: appena un chilometro e mezzo in linea d’aria.

 La primavera delle associazioni regionali

È un germogliare di associazioni regionali. Prima della pandemia c’erano solo quella sarda, quella pugliese e, di recente fondazione, quella emiliano-romagnola. Oggi, ci sono anche quella laziale, quella marchigiana, quella siciliana, quella campana, quella calabrese e la neonata abruzzese. Tutte  con una propria identità e tutte con un unico scopo: mantenere i vincoli con la regione di procedenza. Chiediamo quale sia stata la molla che ha motivato la creazione dell’Associazione Siciliani in Spagna.

– Siamo nati a luglio-agosto di due anni fa – ha raccontato Caltabiano -. Vedevamo come nascevano nuove associazioni. E allora Andrea Saglimbene, io ed altri ci siamo chiesti: “perché non una associazione siciliana?”. D’altronde, siamo in tanti. Ho parlato con Gianni Garbati, presidente dell’associazione sarda in Spagna. Ci ha dato indicazioni e consigli utili. Ci ha aiutato tantissimo. Affermo sempre che è il nostro padrino.

Il resto è facilmente immaginabile. Abbiamo seguito tutte le procedure burocratiche e l’associazione è iscritta nel “Registro” spagnolo. La prima assemblea l’abbiamo realizzata nel 2022 anche se ufficialmente l’associazione è nata nel 2023. Ad essere precisi, nel gennaio del 2023 quando il “Registro Nacional Español” ha comunicato l’avvenuta iscrizione.

– Nella nostra associazione – ha assicurato – ci sono persone molto diverse: startupper, professionisti, imprenditori. L’età media non supera i 40 anni. Lo spirito è creare gruppo, fare comunità, stare insieme e aiutarci l’un con l’altro.

Ha raccontato che, a volte, riceve richieste assurde da corregionali che vivono in Sicilia o che intendono venire in Spagna.

– Aiutiamo nel limite del possibile. In un’occasione, ci ha chiamato un corregionale chiedendoci se avremmo potuto consegnare un farmaco alla madre che era a bordo di una nave crociera a Barcellona. Avrebbe pagato le spese per le medicine. Lo misi in contatto con il Comites di Barcellona.

– Quanti sono i soci?

– Per il momento, poco più di una sessantina. Facciamo riempire i formulari d’iscrizione non solo per avere un controllo ma anche per poterci iscrivere all’albo consolare.

– E i contatti con la regione?

Alza le spalle e, con un tono di voce di evidente delusione e frustrazione, afferma:

– Nella Regione Sicilia, al momento non esiste nulla, neanche un album delle associazioni. Da un bel po’ di anni, sono stati chiusi i “rubinetti”. C’era un grosso spreco di denaro.

Ha spiegato che tante associazioni, all’estero e nella regione, ricevevano denaro anche quando non ne avevano bisogno. Come sempre, “pagano i giusti per i peccatori”.

– Sono stati creati “comitati” e “confederazioni” per esercitare pressioni sul governo regionale e tornare a lavorare come prima. Posso capire che non si possono accettare sprechi. Ma se c’è un progetto ben strutturato, giustificato, che può contribuire alla promozione della regione, perché non finanziarlo?

– Quali iniziative intendete promuovere per continuare a farvi conoscere?

– Abbiamo già dato vita a iniziative interessanti. Certamente la cosa più facile è organizzare cene. Ci riproponiamo di programmare eventi culturali… è un “work in progress”.

Ha spiegato che con i socialnetwork è cambiata la dinamica associativa e delle relazioni sociali.

– Non è più come una volta. Adesso crei gruppi di “whatsapp” e stai in contatto. Non è lo stesso, è vero. Prima ci si vedeva, ci s’incontrava. Ma non c’erano i cellulari, non c’era internet… non c’era nulla.

– Altre necessità.

– È vero. Ma resta la voglia di conoscersi, soprattutto per chi arriva ed è “nuovo” nel Paese. E l’Associazione aiuta anche a questo… vediamo cosa organizzeremo prossimamente.

Redazione Madrid

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