Amarcord: sessantadue più anni fa Asnoldo Devonish regalava la prima medaglia olimpica al Venezuela

CARACAS.– Mancano tre giorni all’inizio dei Giochi Olimpici Parigi 2024, vogliamo ricordare la prima medaglia vinta dal Venezuela in un evento a cinque cerchi.

Ci sono giorni che restano per sempre impressi nella memoria, ci sono eventi che rimangono scolpiti nel cuore degli appassionati dello sport. Il 23 luglio 1952 è rimasto inciso negli annali della storia olimpica venezuelana come il giorno in cui per la prima volta un atleta ‘criollo’ è salito su un podio olimpico. Oggi a 72 anni di distanza vogliamo ricordare il salto che ha permesso ad Asnoldo Devonish di vincere la prima medaglia della storia per il Venezuela.

Specialista nel salto triplo, il campione nato a Maracaibo, alle olimpiadi di Helsinki aveva appena 20 anni, ma riuscì ad appendersi al collo la medaglia di bronzo. Nella stessa prova in cui partecipò Devonish, la medaglia d’oro fu vinta dal brasiliano Adhemar Ferreira da Silva che a sua volta stabilì il record mondiale con 16,22 (attualmente è di 18,29 m. in possesso del britannico Jonathan Edwards, stabilito a Goteborg il 7 agosto 1995).

La passione per gli sport è nel Dna di Asnoldo, infatti suo zio fu nientemeno che José ‘Pachencho’ Romero (vincitore della prima medaglia ‘criolla’ in una gara internazionale, a Lima nel 1947).

Tra le curiosità di questi giochi troviamo che Carlo Pedersoli (poi diventato famoso nel cinema come Bud Spencer nella serie di film western-spaghetti), fu il 1º italiano a scendere sotto il minuto nei 100 m. stile libero di nuoto, ma si fermò alle semifinali.

Per il Venezuela fu la seconda presenza alle olimpiadi e la delegazione era composta da 38 atleti suddivisi nelle seguenti discipline: scherma (10), atletica (7), tiro (7), pugilato (5), ciclismo (4), lotta (3) e nuoto (2).

Dopo il suo ritiro, Devonish si occupò a fondo nel promuovere lo sport nel proprio paese, ocupando incarichi da dirigente, e questo gli valse una decorazione riceDopo il suo ritiro, Devonish si occupò a fondo nel promuovere lo sport nel proprio paese, ocupando incarichi da dirigente, e questo gli valse una decorazione ricevuta da Juan Antonio Samaranch, allora presidente del COI, come Cavaliere dell’ordine Olipimco, il maggior riconoscimento che un atleta possa ricevere.

Dopo aver lottato per molti anni con un male incurabile, si è spento all’età di 64 anni il primo gennaio del 1997 nella città di Caracas.

(di Fioravante De Simone/redazione Caracas)

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