MADRID. – “Prima di questa guerra, Putin pensava che la Nato si sarebbe sgretolata. Oggi, la Nato è più forte si quanto lo sia mai stata nella sua storia. Quando è iniziata questa guerra insensata, l’Ucraina era un paese libero. Oggi è ancora un paese libero e la guerra finirà con l’Ucraina che rimarrà un paese libero e indipendente. La Russia non prevarrà. Prevarrà l’Ucraina”. Così il presidente americano Joe Biden al summit della Nato in corso a Washington.
Quello dell’inquilino della Casa Bianca è stato un discorso energico, nel quale – oltre a ribadire il sostegno degli Usa a Kiev – Biden ha cercato di convincere i leader stranieri che, nonostante i suoi 81 anni, è ancora all’altezza del compito di guidare l’alleanza militare composta da 32 membri. È stato anche un test chiave per evitare il definitivo naufragio della sua campagna presidenziale dopo il disastroso dibattito televisivo contro Donald Trump che ha portato molti nel suo stesso partito a mettere in dubbio le sue capacità mentali.
Biden ha inoltre ribadito che l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza atlantica è “irreversibile” e ha annunciato la fornitura di cinque nuovi sistemi di difesa aerea che “aiuteranno a proteggere le città ucraine dai missili russi e le truppe ucraine che affrontano i loro attacchi in prima linea”.
Da parte sua, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente anch’egli a Washington, ha esortato i leader internazionali a “non aspettare novembre o qualsiasi altro mese” per aiutare più massicciamente lo sforzo bellico contro la Russia. Con rammarico, infatti, Zelensky ha affermato che “tutti aspettano novembre”, incluso il presidente russo Vladimir Putin, per vedere l’esito della campagna presidenziale americana.
Per il leader ucraino, però, “È tempo di uscire dall’ombra, di prendere decisioni forti, di agire e di non aspettare novembre o qualsiasi altro mese. A tal fine, dobbiamo essere forti e intransigenti tutti insieme”. A cominciare, ha aggiunto, “proprio dall’America, dai leader dell’America e dal presidente degli Stati Uniti in quanto leader del mondo libero: a cominciare da loro è necessario essere intransigenti nel difendere la democrazia, intransigenti contro Putin e il suo paese, intransigenti verso ogni possibile terrore”.
“Abbiamo dimostrato più di una volta che più sostegno riceviamo, più è difficile per Putin fare la guerra. Lui pensa ancora che la guerra potrebbe pagare. Lui pensa ancora che umiliare l’America potrebbe pagare”, ha aggiunto Zelensky, sottolineando che il suo paese “può limitare significativamente le azioni russe nell’Ucraina meridionale e cacciare via gli occupanti se la leadership americana ci assisterà fornendoci le necessarie capacità di ‘attacco profondo’ contro l’esercito e la logistica russi nella nostra Crimea ucraina”.
Il presidente ha infine reso noto che il bilancio dell’attacco missilistico russo dell’altro ieri contro sette città ucraine, tra cui Kiev, è di 43 morti e circa duecento feriti.