La visione di un mondo migliore al Museo Thyssen – Bornemisza

Figura 1 - L'entrata del Museo Thyssen - Bornemisza

Per il mese di giugno il Museo Thyssen – Bornemisza ha programmato due eventi i cui temi protagonisti fanno affiorare l’interesse che questa istituzione pone nei confronti di tematiche estremamente attuali, le quali diventano sempre più urgenti da affrontare. Il museo collocato nel cuore di Madrid decide di far sentire la propria voce e porre al centro di queste due mostre i temi del cambiamento climatico e del rispetto dei diritti umani in occasione del mese del Pride, che è stato da poco ospitato nella città stessa.

Andando per ordine, il 17 giugno è stata inaugurata una mostra temporanea, intitolata “End (two prologues)”, realizzata dall’artista Dora García in collaborazione con CNIO Art (fig. 2). Quest’ultima è un’iniziativa del National Cancer Research Center (CNIO), che vede il supporto della Fundación Banco Santander, la quale porta alcuni tra i più importanti scienziati a livello internazionale a collaborare con artisti, altrettanto rilevanti, per esplorare il terreno comune tra le ricerche condotte dalle due discipline. Riportiamo le parole di María A. Blasco, direttrice del CNIO:

“Non esistono muri insormontabili tra scienza e arte […] Gli scienziati e gli artisti hanno sempre guardato apertamente all’ignoto, all’oscurità, e non abbiamo avuto paura di entrarvi con una mente aperta per imparare e vedere oltre.”[1]

Le due discipline trattano chiaramente temi e studi diversi, tuttavia lo scopo è il medesimo: capire i misteri del mondo e i fenomeni che vi avvengono e che caratterizzano l’umanità.

Come ogni anno, il CNIO seleziona un tema scientifico specifico e un rispettivo rappresentante, che andrà a comunicare e collaborare con un artista spagnolo/a di fama nazionale e internazionale. Per il progetto di quest’anno è stato scelto il tema del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità nel mondo, e vede come principali protagonisti la menzionata Dora García, vincitrice del Premio Nazionale Arti Visive 2021, e David Nogués-Bravo, macroecologo, ricercatore e professore al Globe Institute di Copenaghen. Insieme, i due esponenti promuovono una ricerca basata sul loro viaggio a Svalbard, un arcipelago della Norvegia dove le conseguenze del cambiamento climatico si percepiscono più rapidamente rispetto al resto del mondo, studiando nello specifico come questo ambiente naturale è stato condizionato nel corso del tempo e come, a sua volta, questa trasformazione provochi serie conseguenze per il resto del pianeta.

Figura 2 – Un’immagine derivante dal documentario “End (two prologues)”, realizzato da Dora García in collaborazione con CNIO Art.

L’artista, per dare vita a questi fenomeni e a questi temi scientifici nell’arte, ha scelto come mezzo principale il cinema, che viene unito alla scrittura e alla performance per mostrarci un mondo inabitato, così lontano da noi e dalla civiltà, eppure così danneggiato dagli stessi. Lo scopo del progetto è proprio quello di sensibilizzare e dare visibilità al problema della perdita di ghiaccio artico e della conseguente ed inevitabile rovina della biodiversità del luogo e del pericolo che tutte le specie viventi vengono ad incontrare a causa di una trasformazione molto violenta del loro habitat. Stiamo parlando di luoghi che offrono scenari unici e spettacolari, come le grotte di ghiaccio o gli ambienti specifici plasmati dal sole di mezzanotte e dall’aurora boreale e altri tipi di formazioni naturali il cui rischio di scomparsa e di deterioramento è sempre più alto.

La volontà di unire scienza e arte crea una bellissima alleanza tra due mondi, diversi tuttavia paralleli, accomunati dalla volontà di salvaguardare il nostro pianeta, cercando di denunciare gli errori commessi e di rimediare ai danni compiuti.

Come seconda iniziativa, in occasione dell’International Pride Day del 28 giugno, il museo ha in piano diverse attività, raccolte sotto l’iniziativa intitolata “LGBTI+ and non-binary Identities”, per celebrare la diversità e il rispetto reciproco per la costruzione di un mondo migliore. La mostra artistica presenta opere pittoriche derivanti dalla collezione del museo che rivelano come la diversità sia sempre esistita, raccontata e impersonata da specifici personaggi storici o mitologici, o rappresentata secondo varie iconologie. In accompagnamento a queste opere, Ignacio Moreno Segarra e María Bastarós hanno creato un tour popolato da sedici opere intitolato “Inclusive Love”. Attraverso un percorso cronologico e ordinato in base alle diverse epoche artistiche, la mostra ha l’obiettivo di far percepire le diverse opere d’arte secondo una nuova concezione o un diverso punto di vista rispetto a quello adottato dalla storia dell’arte. Tenendo in considerazione la diversità e la fluidità che caratterizza il genere umano, i soggetti rappresentati all’interno delle opere si fanno portatori di valori molto attuali. Questa è una prova che determinati temi, come l’amore omosessuale e la fluidità di genere, erano presenti sin dai tempi antichi. Un esempio che riportiamo è la grande storia d’amore tra Apollo e Giacinto, che il museo propone con l’opera di Giambattista Tiepolo dedicata alla morte accidentale di quest’ultimo, dalla quale conseguì la nascita di quei fiori che oggi portano il suo nome (fig. 3).

Figura 3 – “La morte di Giacinto”, di Giambattista Tiepolo, 1752-53

In conclusione, possiamo notare quanto l’arte sia sempre stata portatrice di valori progressisti. Con l’avvicinarsi alla società moderna, si arriva ad ottenere un numero maggiore di rappresentazioni in un ambiente sempre più permissivo e libero. Il percorso ci porta quindi alla presa in causa di figure antichissime, come Ercole, fino ad arrivare ad epoche più moderne, come con San Sebastiano, arrivando fino ai giorni più vicini a noi. Le loro storie vengono osservate sotto una chiave di lettura diversa che infine riconduce alla versione completa delle vicende e delle caratteristiche dei rispettivi personaggi.

Giorgio Solimine

 


Fonti

  • Pagina web del sito ufficiale di CNIO dedicata al progetto del 2024, https://www.cnio.es/en/news/artist-dora-garcia-and-macroecologist-david-nogues-bravo-join-talents-in-a-cnio-arte-2024-dedicated-to-the-impact-of-climate-change-in-the-arctic/
  • Pagina web del sito ufficiale del Museo Thyssen – Bornemisza dedicata alla mostra “End (two prologues)”, https://www.museothyssen.org/en/exposiciones/cnio-arte-2024-dora-garcia
  • Pagina web del sito ufficiale del Museo Thyssen – Bornemisza dedicata al progetto per l’International Pride Day, https://www.museothyssen.org/en/about-us/museum-cultural-debate/lgtbi-non-binary-identities

[1] Sito ufficiale del Museo Thyssen – Bornemisza, sezione dedicata alla mostra “End (two prologues)”, realizzata da Dora García in collaborazione con National Cancer Research Center (CNIO) per il progetto CNIO Art, https://www.museothyssen.org/en/exposiciones/cnio-arte-2024-dora-garcia

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