La Regione Abruzzo ha già comunicato l’avvenuta iscrizione all’albo. Nel prossimo Consiglio sarà inserita nel Cram
MADRID – “Credo che ci sia sempre di più voglia di associazionismo. È una mia intuizione derivata dalla crisi sanitaria che abbiamo vissuto. Percepisco, tra gli italiani residenti in Spagna, un desiderio molto forte di entrare a contatto con altre persone provenienti dalla stessa regione; una necessità di ritrovarsi. Questo, a mio avviso, potrebbe spiegare la nascita di nuove associazioni. Credo che sia una delle ragioni”. L’avvocato Maurizio Di Ubaldo è il presidente della neonata “Casa Abruzzo”. Ci riceve nel suo studio legale. È accompagnato da Annarita Della Penna, Segretaria dell’associazione “forte e gentile”.
Casa Abruzzo si ripropone di trasformarsi nel punto di riferimento dei tanti corregionali residenti in Spagna. Ed infatti, Di Ubaldo precisa che “si è scelto di chiamarla Casa Abruzzo per dare e trasmettere senso compiuto ad una meravigliosa citazione di Plinio il Vecchio: casa è dove è felice il cuore!” Quindi, “casa intesa come centro di emozioni e sentimenti condivisi, una agorà intellettiva per permettere un continuo interscambio di saperi, sapori, ricordi, tradizioni condivise con lo sguardo proiettato al futuro ed alle sue evoluzioni migliori”.
– Nelle nostre intenzioni – prosegue – sarà una casa senza confini e muri, un libero fluire di volti, anime e cuori nel segno comune della nostra meravigliosa Regione Abruzzo.
Spiega che “circa l’ideazione e la realizzazione del logo, a cura della dottoressa Luisa Copeta che ha realizzato il lavoro a titolo gratuito per vicinanza con gli ideali espressi dall’associazione, l’attenzione si è concentrata sui colori che richiamano la nostra Regione: il celeste del cielo e del mare, e il verde del luogo riconosciuto, a livello internazionale, il polmone verde d’Europa”.
– Gli italiani qui residenti– aggiunge Di Ubaldo – si integrano facilmente nel tessuto sociale del paese. Senza volerlo si mimetizzano. Credo che proprio questo fenomeno di “mimetizzazione” stia alla base della necessità di ritrovare la propria identità o di non perderla. Tutto questo, sommato all’ottimo lavoro che sta svolgendo il Comites come promotore dell’associazionismo, sta portando alla fioritura di nuove realtà. Dico sempre che, è diventato un po’ il mio motto, appartenere ad una associazione non è solo esservi iscritto. Si ha bisogno degli associati non solo in termini quantitativi ma, soprattutto, in termini partecipativi.
– Come è nata l’idea di creare Casa Abruzzo?
– Provengo dal mondo dell’associazionismo – spiega per poi confessare che da anni nutriva il desiderio di creare un’associazione abruzzese. Ma nessuno gli aveva dato l’imput giusto. Nessuno. Fino a quando, un anno fa, conobbe Annarita Della Penna. Conversando del più e del meno gli confidò questo suo desiderio.
– Mi disse semplicemente: “Va bene, facciamola” – prosegue Di Ubaldo nel suo racconto -. Gli spiegai che, così come la vedo io, un’associazione regionale deve avere dei contenuti, deve trasformarsi in uno strumento informativo e deve saper offrire iniziative ludiche e culturali. È stato così come, coinvolgendo anche Adriana Bonezzi e Francesco Marini, abbiamo fondato Casa Abruzzo.
Spiega che in nessun momento, nel creare l’associazione, c’è stata la volontà di escludere altri nella prima Giunta Direttiva. Semplicemente, si è “considerato che era la forma più veloce per partire”
– La Regione – ci informa – ha già comunicato l’avvenuta iscrizione all’albo regionale. Nel prossimo Consiglio saremo inseriti nel Cram. La Spagna, fino a ieri, non è stata terra di emigrazione per gli italiani, come lo sono state le Americhe o il Belgio, la Svizzera, la Francia e la Germania. L’emigrazione italiana in Spagna ha un’altra caratteristica. È fatta di professionisti, di connazionali che sì vengono a lavorare in tutti i campi, ma difficilmente sono operai. È una emigrazione chiaramente recente. La Spagna è stata sempre vista come una nazione povera. E in realtà lo è stata. Poi ha cominciato a crescere. Quindi ad attrarre tanti italiani, molti anche abruzzesi.
Associazionismo, un fenomeno da scoprire
Considera che “quello dell’associazionismo è ancora un fenomeno tutto da scoprire”. A suo avviso “lo è per la peculiarità dei nostri immigranti in Spagna”.
– Aver creato questa associazione – confessa – è stato per me una cosa molto bella. Spero che possa essere utile agli abruzzesi in Spagna. E di stimolo a connazionali di altre regioni per, così, creare una rete di associazioni.
– Come è stata recepita l’dea di Casa Abruzzo nella Regione?
– Bene, molto bene da tutti. Soprattutto, dalle istituzioni. Quindi, dalla Regione Abruzzo, che dopo pochi mesi ci ha comunicato l’iscrizione nel registro delle associazioni abruzzesi. Ci inseriranno nel Cram, nel primo Consiglio. Abbiamo già organizzato un evento a Pescara con l’Associazione Settimo Senso dedicato a cortometraggi. È andata molto bene. Vi hanno assistito il Sindaco di Pescara ed esponenti della Regione Abruzzo. Ci preoccupa che si siano create delle aspettative un po’ troppo alte. Dovremo lavorare per non deluderle.
I prossimi passi
Per spiegare i prossimi passi della neonata “Casa Abruzzo”, Di Ubaldo cede la parola a Della Penna che fino ad ora ha seguito la nostra conversazione in silenzio e con molta attenzione.
– Insieme ai nostri associati abbiamo fatto un “planning” che ci traghetta fino al 31 dicembre – commenta Della Penna -. Abbiamo delle iniziative che riguardano direttamente la compagine sociale e altre di posizionamento con terzi. Tra quelle che riguardano la compagine sociale, prima fra tutte, c’è un’agevolazione fortissima nei confronti dei giovani, anche se è vero che la quota d’iscrizione e quella sociale sono basse. Coloro che decideranno di iscriversi all’associazione, e rientrano nella qualifica di studenti o studenti universitari, verseranno solo ed esclusivamente la quota di iscrizione che va a “patrimonio sociale”. Non verseranno la quota annuale. Ci sembra un incipit a favore dei giovani per i quali stiamo anche pensando alla costituzione di un “hub” virtuale dedicato al loro ascolto. Sarà creato non appena la struttura legislativa concluderà il proprio iter con la ratifica nel primo Consiglio.
Altro argomento toccato dal presidente è stato quello di assicurare “una forte presenza a livello delle istituzioni locali”.
– Noi – spiega Della Penna -, visto che non era un elemento né scontato né automatico, abbiamo atteso che la Regione Abruzzo ci iscrivesse nell’album delle associazioni. Ora manca solo la ratifica da parte del Consiglio. Poi, ci proporremo alle realtà istituzionali pubbliche e private spagnole. Siamo un’associazione con sede legale in Spagna. Quindi a tutti gli effetti quella spagnola è la legislazione di riferimento.
Ci anticipa che, “per fine anno, sarà presentato un progetto che vedrà impegnata Casa Abruzzo”. Non aggiunge altro se non che è un progetto impegnativo collegato alla Regione.
– Lo abbiamo già presentato – ci dice -. Stiamo attendendo che gli organi regionali ne valutino i contenuti, dei quali siamo certi poiché ci abbiamo lavorato molto e con molta attenzione.
– Avete più o meno un’idea di quanti abruzzesi sono residenti in Spagna?
– Purtroppo, no. Non ne abbiamo per un problema di privacy. Non possiamo accedere ai registri pubblici.
– La privacy va sicuramente rispettata, ma si tratta di numeri… di quantità… non di indirizzi o di numeri telefonici…
– Penso che questo dato sia più facile da ottenere – interviene Di Ubaldo -. Almeno per cominciare. Ci siamo proposti di arrivare a fine anno ad avere circa 70 soci. La nostra vuole essere un’associazione che guardi a tutto il territorio nazionale. Ovvero, tutta la Spagna. Anche per questo, le iniziative e il programma degli eventi dovrà essere fatto tenendo conto delle realtà delle nostre comunità distribuite su tutta la penisola iberica.
Redazione Madrid