Europee, FI centra il 10% e raddoppia: obiettivo 20% alle politiche

Antonio Tajani, durante la conferenza stampa nella sede di Forza Italia a Roma, 16 giugno 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

MADRID. – ”Ci eravamo fissati un obiettivo, quello del 10%: abbiamo costruito in questi mesi un risultato straordinario, al quale nessuno degli osservatori esterni credeva, ma noi abbiamo sempre creduto che fosse alla nostra portata: è la prima tappa di un lungo percorso, di una strategia che vuole farci essere in quello spazio politico che va da Giorgia Meloni a Elly Schlein: oggi lo abbiamo occupato grazie al voto degli italiani e vogliamo continuare ad allargare il nostro consenso. Non cambio idea, il 20% è l’obiettivo delle elezioni politiche”. 

Così il laeder di Forza Italia, Antonio Tajani, commentando con soddisfazione i risultati delle Europee in una conferenza stampa presso la sede del partito. Secondo il vicepremier, “quello di Forza Italia è un risultato straordinario, e sicuramente un segno importante per il governo che allarga i propri consensi: il nostro compito non era quello di andare a togliere consensi ai nostri alleati ma quello di allargare i confini del centrodestra. E’ quello che abbiamo fatto in questa campagna elettorale e in questo anno di lavoro”. 

“Il nostro non è un consenso effimero: abbiamo lavorato come se dovessimo scalare una montagna, abbiamo conquistato ogni metro con passo d’alpino, lento ma sicuro: siamo cresciuti dello 0,1% ogni settimana nel giro di un anno. C’è stato anche un cambiamento del nostro dna, abbiamo avuto tanti elettori giovani e siamo un partito che ha avuto in tutta Italia risultati positivi, straordinario in Sicilia” sottolinea ancora Tajani, che aggiunge: “Il 12 giugno sarà il primo anniversario della morte di Berlusconi a cui vogliamo dedicare questo risultato che per noi è straordinario”. 

Quale prospettiva dopo il responso delle urne?  “Il Ppe ha una posizione molto chiara, ripeto che sono favorevole a un accordo tra popolari, liberali e conservatori: poi il dibattito è aperto, i risultati sono ancora incerti per quanto riguarda i seggi; l’unica cosa certa è che il Ppe è il primo partito europeo, che esce addirittura rafforzato da queste elezioni. Vedremo quello che accadrà”. 

E la Von Der Leyen? “”Saranno i capi di Stato e di governo che dovranno dare una valutazione, ribadisco che la Von Der Leyen è il candidato indicato dal Ppe al Consiglio, che poi è sovrano: è un’indicazione politica, non c’è un vincolo giuridico. Noi vorremmo che ci fosse l’elezione diretta sia del presidente del consiglio che della commissione, in un’unica figura”.

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