CARACAS. – Si narra che il Karate sia nato nei primi anni del 1400 in alcune isole giapponesi che, per sfuggire alla dominazione cinese, perfezionarono tecniche di difesa a corpo libero dopo il bando delle armi posto dalle autorità per evitare le rivolte. Quest’arte marziale si sviluppò prevalentemente all’interno di templi posti in isole sperdute dell’Oceano Pacifico, non a caso geograficamente vicine alla Cina.
E’ infatti attribuita all’Isola di Okinawa, a quasi 2000km a sud di Tokyo, la nascita del Karate come Arte Marziale che ai nostri giorni viene praticato come sport in tutti gli angoli del mondo.
Durante il fine settimana la cosiddetta “Cachucha” della UCV ha fatto da cornice ad un evento speciale: un seminario con l’olimpionico italiano Luigi Busà. All’iniziativa hanno partecipato giovani talenti di questo sport e membri della nazionale venezuelana.
“É un grande piacere essere qui in Venezuela!” – ci confessa l’olimpionico Busà, aggiungendo – “Essere qui e portare il mio karate é un onore. Il Venezuela ha una grande scuola nel kata e nel kumite, con grandi campioni che la rappresentano in giro per il mondo”.
Il karate è un patrimonio, una cultura, un modo di vita che si trasmette da una generazione all’altra. Questo sport é entrato nel programma olimpico nell’edizione di Tokyo 2020 con le modalitá “kata” e “kumite”.
Durante le due giornate dell’evento i partecipanti non solo hanno avuto la possibilitá di allenarsi con il campione siciliano, che nel suo palmares personale puó vantare medaglie in europei, mondiali e giochi olimpici, ma ricevere da vicino i segreti del mestiere da un personaggio come Luigi Busà.
Al termine di ogni lezione ci sono state le immancabili sessioni di foto con lo sportivo siciliano e la richiesta di autografi sui vari cimeli (magliette, fotografie, cinturoni, kimoni, ecc.).
(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)