Ucraina, Mosca: “L’Unione Europea incita al terrorismo”

Il Presidente americano Joe Biden con il Presidente francese Emmanuel Macron in vista a Washington
Il Presidente americano Joe Biden con il Presidente francese Emmanuel Macron in vista a Washington. EPA/DOUG MILLAS / POOL

MADRID. – Le truppe francesi “diventeranno un bersaglio dell’esercito russo” nel momento in cui “si troveranno nella zona di conflitto ucraina”. Così questa mattina la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, commentando le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron che nei giorni scorsi, in un’intervista all’Economist, ha ribadito di non escludere la possibilità di inviare truppe in Ucraina se la Federazione Russa dovesse sfondare la linea del fronte e ci fosse una richiesta in tal senso da parte dell’Ucraina. Secondo l’inquilino dell’Eliseo “molti paesi dell’UE” condividerebbero l’approccio interventista della Francia.

In una conferenza stampa, Zakharova ha anche sottolineato le indiscrezioni secondo le quali Macron avrebbe dichiarato lontano dai microfoni, lo scorso febbraio, che “quest’anno” “dovrà mandare i ragazzi a Odessa”. Per la rappresentante del ministero degli Esteri russo, dunque “È evidente che Macron ricorra a questa retorica con l’intento di creare una sorta di ‘incertezza strategica’ per la Russia. Ma noi siamo costretti a deluderlo: per noi la situazione non ha margini di incertezza: se i francesi apparissero nella zona del conflitto, diventerebbero inevitabilmente obiettivi per le forze armate russe, mi sembra che Parigi ne abbia già le prove”.

Il riferimento è a quanto dichiarato nelle scorse settimane dal ministero della Difesa di Mosca secondo il quale 147 mercenari francesi, su un totale di 356, sarebbero già stati uccisi in Ucraina. Parigi però non ha mai ammesso la presenza di propri foreign fighters al servizio di Kiev.

Zakharova ha inoltre puntato l’indice contro Bruxelles, in quanto “con le dichiarazioni sul ‘diritto’ dell’Ucraina ad attaccare il ponte di Crimea, compie un diretto incitamento al terrorismo e agli attacchi contro città pacifiche”. Il riferimento è a quanto detto dal rappresentante ufficiale del servizio di politica estera dell’Unione Europea, Peter Stano, il quale ha parlato recentemente del “diritto di Kiev all’autodifesa”, rispondendo a una domanda che chiedeva se l’Ue consideri il ponte di Crimea un legittimo obiettivo militare.

“Semplicemente non c’è altro modo di definire tali parole un incitamento diretto al terrorismo” ha detto Zakharova. “Inoltre – ha aggiunto – è scioccante che a fare tali dichiarazioni non sia stato il rappresentante di un partito politico marginale, o di un movimento estremista” bensì “un funzionario dell’UE che parla a nome dell’intera Unione”. Tali parole “inaccettabili di Stano dimostrano che l’Unione Europea non è solo uno sponsor del regime di Kiev, con le sue dichiarazioni incita Kiev a continuare gli attacchi contro le pacifiche città russe e le infrastrutture civili”.

Zakharova ha infine parlato della crisi di Gaza, affermando che l’operazione israeliana a Rafah è un ulteriore fattore destabilizzante nella situazione in Medio Oriente. La Federazione Russa esige il rispetto del diritto internazionale umanitario”.

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