Gaza, Oms: “Offensiva a Rafah sarebbe un massacro”

Foto di hosny salah da Pixabay

MADRID. – Lo stop commerciale della Turchia con Israele sarà operativo fino a quando non sarà garantito un cessate il fuoco permanente a Gaza e un flusso senza ostacoli di aiuti umanitari nella regione. Così oggi il ministro del Commercio di Ankara Omer Bolat. Ieri Ankara ha infatti annunciato di aver interrotto tutti gli scambi commerciali con lo Stato ebraico.

Si appesantisce dunque l’isolamento internazionale di Israele. Partner stretti come Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania, pur continuando a sostenere fortemente Tel Aviv, sono diventati più apertamente critici nei confronti della sua condotta e delle restrizioni agli aiuti umanitari all’enclave assediata.

Mercoledì scorso la Colombia si è aggiunta a Bolivia e Belize tra i paesi latinoamericani che hanno rotto i legami diplomatici con Israele. Ma anche stati arabi come la Giordania e il Bahrein, con i quali lo Stato ebraico collabora strettamente in materia di sicurezza, hanno richiamato i loro ambasciatori in seguito alle proteste dell’opinione pubblica per il crescente numero di vittime in Palestina.

Intanto, l’amministrazione Biden, pur manifestando ancora il proprio sostegno ad Israele, ha messo in guardia il governo israeliano sui pericoli derivanti da una sempre più probabile invasione di Rafah, nel sud di Gaza, dove sono attualmente rifugiate più di un milione di persone. Proprio quest’oggi, Jens Laerke, rappresentante dell’OMS per i territori palestinesi occupati, ha avvertito che un’incursione di terra di Tsahal a Rafah “potrebbe essere un massacro di civili e un duro colpo per le operazioni umanitarie nell’intera Striscia perché queste sono gestite principalmente dal quadrante meridionale”.

Un altro esponente dell’OMS, Rik Peeperkorn, ha spiegato che è già spato approntato un piano di emergenza nel caso scattasse la temuta offensiva ma, ha specificato “tale piano non può che essere come un cerotto” che “non potrà impedire” l’altissima “mortalità e morbilità aggiuntive previste da un’operazione militare”. Dallo scorso 7 ottobre, almeno 34.622 palestinesi sono stati uccisi e 77.867 feriti nell’offensiva militare israeliana secondo il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas.

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