Mattarella: “Lavoro non è merce, inaccettabile stillicidio morti”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Marina Elvira Calderone, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali,nello stabilimento GIAS, in occasione della visita al sistema agroalimentare del distretto del cosentino per le celebrazione della Festa del Lavoro (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

MADRID. – Il lavoro è legato, in maniera indissolubile, alla persona, alla sua dignità, alla sua dimensione sociale, al contributo che ciascuno può e deve dare alla partecipazione alla vita della società. Il lavoro non è una merce”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro si è recato in Calabria dove ha visitato due aziende del comparto agroalimentare del cosentino. In particolare, il capo dello Stato ha incontrato gli imprenditori e i lavoratori degli stabilimenti Gias di Mongrassano Scalo e Granarolo di Castrovillari. 

Proprio oggi, un’altra morte sul lavoro in provincia di Pordenone: “Un tema prioritario, per il quale è necessario un impegno determinato ed efficace è quello del contrasto alla piaga degli infortuni sul lavoro” sottolinea Mattarella, che aggiunge: “Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre. Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile. Ciascuna di esse – anche una sola – è inaccettabile”. 

Secondo il presidente “vigilare è un preciso dovere. Sulle delinquenziali forme di caporalato. Sulle condizioni inumane in cui vengono, in alcuni casi, scaraventati lavoratori stagionali, talvolta senza nome né identità. Siamo una Nazione che ha conosciuto i drammi e le sofferenze degli emigranti e avvertiamo il dovere di rifiutare di riviverli al contrario. La gestione legale dell’immigrazione rappresenta una priorità. L’Italia e l’Europa hanno la forza per affrontarla compiutamente. Purtroppo, fin qui è mancata, tra i Paesi dell’Unione, la lungimiranza e la necessaria solidarietà”. 

Il capo dello Stato sottolinea inoltre che i “dati sull’occupazione registrano nel loro insieme una crescita significativa. Il trend positivo riguarda larga parte d’Europa, Italia in testa, e questo è motivo di grande soddisfazione per tutti noi e, particolarmente, per il mondo del lavoro. È una buona notizia che siano aumentati i posti di lavoro, e anche i contratti a tempo indeterminato. Lo è anche la crescita del lavoro femminile”. 

Mattarella parla poi dei sindacati: “I corpi intermedi sono un elemento caratterizzante del disegno della nostra Costituzione e recano beneficio all’Italia. Il movimento sindacale – portatore di valori democratici – è interlocutore insopprimibile per lo sviluppo di una fruttuosa contrattazione collettiva, di settore e aziendale. Affinché il welfare – elemento base dei diritti di cittadinanza – non smarrisca il suo carattere universalistico”. 

“Rivolgo un saluto – aggiunge – ai sindacati che domani dedicheranno il Primo maggio a un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale. Abbiamo tanta strada da fare e disponiamo delle risorse morali e materiali per preparare il futuro senza cedere alla paura o alla sfiducia. Auguri a chi promuove lavoro, a chi lo difende, a chi lo cerca, a chi desidera migliorarlo, a chi ha concluso la propria esperienza lavorativa”. 

“Il Mezzogiorno d’Italia – è infine il pensiero di Mattarella dalla Calabria – è parte dell’Europa ed è decisivo per il suo futuro, insieme ai vari Sud del Continente: è una realtà complessa, non certo uniforme, e le sue potenzialità, le sue vocazioni, i suoi problemi non sono riassumibili in un’analisi semplificata. Le Regioni meridionali dispongono oggi di un reddito che non raggiunge quello di altre aree nazionali”.

 

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