Omicidio sul lavoro, arriva disegno di legge M5s: “Questa è vera emergenza”

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MADRID. – ”È prioritario parlare di morti sul lavoro. Questa, sì, è un’emergenza da gestire, altro che rave”. Così la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone, alla conferenza stampa di presentazione della legge sull’Introduzione del reato di omicidio sul lavoro, oggi in Senato. Il contenuto del ddl verrà presentato come emendamento al ddl della senatrice Paola Mancini (Fdi) con Semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale. 

La sicurezza sul lavoro “deve essere priorità di tutte le forze politiche e sociali e delle forze datoriali’, ha ribadito il capogruppo al Senato del M5S Stefano Patuanelli, ricordando che ogni giorno “tre persone non tornano a casa dopo essere andate sul posto di lavoro”. Secondo il monitoraggio effettuato da USB e Rete Iside, che hanno collaborato alla scrittura della legge, sono infatti oltre mille i morti sul lavoro in un anno. 

La proposta di introduzione del reato di omicidio sul lavoro “è uno dei tasselli per evitare che quelle mamme, figli, mogli, mariti non tornino a casa. Ma – ha aggiunto Patuanelli – va fatto anche altro. C’è un ddl della collega Paola Mancini di Fdi che mi preoccupa, perché riporta alla contrattazione che istituisce il precariato la possibilità di contratto determinato senza causale per 6 volte per 24 mesi. Significa che ci sono lavoratori che ogni 4 mesi rimangono appesi alla speranza del rinnovo. Con che forza andranno a denunciare una situazione di pericolo nell’azienda?”. 

Il testo presentato oggi, ha detto il senatore Luca Pirondini, primo firmatario del disegno di legge, “lavora su 2 filoni, quello più importante della prevenzione e della deterrenza e sull’extrema ratio dell’innalzamento delle pene”.

 Il ddl, infatti, ha spiegato la senatrice Ada Lopreiato, è composto da 10 articoli che, tra le altre cose, individuano due fattispecie ad hoc di omicidio sul lavoro e lesioni personali gravi o gravissime. Il ddl vincola il datore il lavoro a precisare i rischi che corre il lavoratore, a farne una gradazione secondo criteri indicati e a segnalare come gestire i rischi, individuando dispositivi di protezione collettivi e individuali. Il ddl prevede inoltre un aumento della pena “nel momento in cui la fattispecie delittuosa va a colpire pii soggetti”, ha spiegato la senatrice e la possibilità della procedura d’urgenza se il datore di lavoro non ha ottemperato alla riduzione rischi. 

“Questa legge ci vuole”, ha detto Emma Marrazzo, madre di Luana D’Orazio, giovane vittima di incidente sul lavoro. “Quei macchinari chiamava ‘mezzi tronchi’ e viaggiavano a velocità massima. Dalla perizia dell’ingegnere della procura si è trovato uno scenario peggiore di 60 anni fa. È successo il 3 maggio del 2021, mia figlia era il numero 185. Ora vorrei che diventasse un simbolo della sicurezza”, ha concluso.

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