MADRID – Brutte notizie dal fronte del lavoro. L’Istituto Nazionale di Statistiche (Ine) ha registrato un incremento della disoccupazione stimato in 117mila persone. Sono quindi saliti a due milioni 970mila i lavoratori inattivi. Il tasso di disoccupazione, così, si porta al 12,9 per cento della popolazione in età lavorativa.
Stando ai risultati dell’indagine condotta dall’Ine sulla forza-lavoro, l’occupazione, nel corso del primo trimestre dell’anno, avrebbe subito una flessione in tutti i settori. In testa alla classifica, con 56mila 100 occupati in meno, quello dei servizi. Quello registrato, stando alle serie statistiche dell’Ine, rappresenta il maggior calo dell’occupazione dal 2020. Allora il mercato del lavoro si ridusse di ben 285mila 600 unità. Ma si era in piena crisi provocata dalla pandemia.
Il primo trimestre dell’anno registra tradizionalmente un calo dell’occupazione a causa di un minor dinamismo nell’ambito della ristorazione. In questo caso, l’Ine fa notare che il fenomeno è maggiore, nonostante le festività pasquali abbiano coinciso con il mese di marzo.
Osservando l’occupazione per sesso, si osserva come la disoccupazione abbia castigato maggiormente il settore femminile (86mila 800 donne contro 52mila 900 uomini). Dalla ricerca dell’Ine, poi, è emerso che la disoccupazione ha colpito gli spagnoli, o i cittadini di doppia nazionalità, (106mila 800 persone) più che gli stranieri (36mila 900).
Oltre al settore servizi, hanno risentito dell’incremento della disoccupazione quello industriale, con 38mila occupati in meno; quello agricolo, 27mila; e quello edile, 17mila 500. L’occupazione a tempo pieno si è ridotta di 199mila 700 unità; mentre quella a tempo parziale è aumentata di quasi 60 mila.
Mentre le organizzazioni sindacali considerano che l’occupazione mantiene la sua forza e chiedono provvedimenti per correggere alcuni aspetti del mercato del lavoro; le organizzazioni degli industriali, Ceoe e Cepyme, avvertono sul pericolo di un rallentamento dell’occupazione.
Per il ministro dell’Economia, Carlos Cuerpo, il mercato del lavoro mostra una dinamica positiva quando si analizzano i dati destagionalizzati. Sostiene che, una volta esclusa la stagionalità caratteristica del mercato del lavoro spagnolo, l’occupazione sarebbe cresciuta dello 0,5 per cento.
Redazione Madrid