Stefano Zimbardi: il DJ venezuelano che sta rivoluzionando la scena musicale

CARACAS. – In un contesto musicale spesso dominato da nomi consolidati e da mercati ben sviluppati, emergono anche figure come quella di Stefano Zimbardi, un giovane DJ e produttore venezuelano che sta conquistando l’attenzione internazionale con la sua musica elettronica innovativa e coinvolgente.

Zimbardi si distingue per la combinazione di musica elettronica e latina e l’uso di vari strumenti come il violoncello, il pianoforte e i timbales. I suoi generi preferiti sono il Big Room House, Groove e Progressive House.

Il suo primo brano chiamato “All Night Long” mostra il suo particolarissimo stile combinando ritmi latini e tribali all’interno del genere elettronico. Qualche anno fa è stato invitato a partecipare all’apertura del concerto di Nicky Jam, nel suo tour “Intimo Tour”, a Tenerife, in Spagna.

Recentemente abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Stefano Zimbardi per una conversazione sul suo percorso, sulle sfide che affronta come artista in Venezuela e sul suo impatto sulla scena musicale globale. Nell’intervista che segue, Zimbardi condivide le sue esperienze, riflette sul suo stile musicale e offre consigli preziosi per i giovani che aspirano a seguire le sue orme.

Dall’ispirazione iniziale alla sua passione per la musica elettronica alla sua visione per il futuro della cultura DJ in Venezuela, l’intervista offre uno sguardo intimo e autentico della vita e della carriera di questo geniale musicista.

Siamo molto contenti di averti qui oggi con noi. Per iniziare, cosa ti ha ispirato a diventare un DJ?

Da giovane mi è sempre piaciuta molto la musica. Durante una vacanza in spiaggia con la mia famiglia, i miei cugini più grandi stavano ascoltando musica e un disco di David Guetta con una una canzone che si chiama Nothing but the beat. Mi è piaciuta molto e anni dopo la mia mente è esplosa quando ho conosciuto il movimento e il festival Ultra Music Festival su YouTube nel 2015. Ho visto in particolare la performance di Martin Garrix e in quel momento è diventato il mio preferito a livello di performance. Martin aveva 18 anni, ma io ne avevo circa 9. E ho pensato che se lui poteva farlo, averi potuto farlo anch’io. Rimasi affascinato vedendo le persone che ballavano e si dimenavano seguendo la musica. L’ho usato come esempio.

Come descriveresti il tuo stile musicale come DJ? C’è qualche genere su cui ti concentri particolarmente o che preferisci?

Energico, emozionante e latino. Preferisco la musica elettronica, specialmente quella che produco io. Il genere Dans e House music. Quello che mi contraddistingue, essendo latino, è la combinazione della musica tradizionale elettronica con la musica latina, che è molto caratteristica.

 

Quali pensi siano le sfide più grandi che affronti come DJ in Venezuela?

Il problema in Venezuela è che manca l’industria della musica elettronica, c’è ancora poca cultura in questo genere di musica tra il pubblico, che è molto limitato, ma soprattutto tra le agenzie di produzione, tra gli organizzatori di eventi e le persone interessate ad investire in questo settore industriale. Quest’anno, o meglio, dall’anno scorso, abbiamo però cominciato a vedere un movimento in ascesa, qualcosa di emozionante. Stiamo cominciando a percepire un rinnovato interesse. È qualcosa di fantastico. Certo, in Venezuela manca ancora un po’ di cultura per questo genere di musica nelle persone che potrebbero investire nell’industria musicale. 

 

Come pensi che la musica elettronica e la cultura del DJ stiano contribuendo alla scena culturale in Venezuela?

Questa domanda è molto legata alla precedente. C’è una grande differenza tra un DJ e un DJ produttore come me. Ce ne sono davvero pochi in Venezuela ma quei pochi sono davvero bravi. E ci sono quelli che stanno portando la musica oltre confine, come Miguel&Tons, che attualmente risiedono a Miami. Secondo me, questi DJ produttori, anche se l’industria è difficile, stanno facendo emergere il nostro lavoro. Noi siamo gli artisti che creano e suonano le proprie tracce. Poco a poco sta nascendo un’industria nel paese.

Che consigli daresti ai giovani che desiderano seguire le tue orme e diventare DJ?

Ai giovani che vogliono seguire le mie orme come DJ consiglio di farlo solo se veramente si sentono attratti da questa professione perché è una carriera che richiede tanto amore e dedicazione. Si deve sentire passione per quello che si fa, non tanto per i benefici che si possono ottenere, perché il processo è lungo e ci sono molte sfide che possono sembrare meno evidenti dallesterno. Sono richiesti molti sacrifici che la gente non percepisce, perché vede solo il successo senza immaginare i sacrifici che quel successo nasconde.

Per concludere, vorrei invitare tutti coloro che stanno leggendo questa intervista a godersi tutto il mio lavoro…

Gli interessati a vedere e ascoltare i suoi brani possono accedere al canale YouTube e alle piattaforme digitali come iTunes e Spotify di @StefanoZimbardi.

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