Comites Madrid, così gli esperti raccontano il cambiamento climatico

Da sinistra: Andrea Lazzari, Sergio Scopetta, Silvia Giorgi, Matteo Miluzio, Fulvio Marelli e Sergio Albani.

Due esperti in materia, Matteo Miluzio e Fulvio Marelli, hanno spiegato con un linguaggio semplice e didattico le ragioni dei fenomeni climatici ai quali stiamo assistendo


MADRID.  – Il cambiamento climatico raccontato dagli esperti. È stato l’incontro organizzato alcuni giorni fa dal Comites di Madrid, in occasione della Giornata Mondiale della Terra. La sfida, per i conferenzieri invitati, è stata quella di affrontare un tema tanto polemico come di grande attualità con argomentazioni stringenti esposte con un linguaggio semplice, didattico e accessibile agli studenti della Scuola Statale Italiana di Madrid che ha ospitato l’evento. I due esperti, Matteo Miluzio e Fulvio Marzilli, hanno superato l’esame a pieni voti.

Matteo Miluzio è laureato in astronomia all’università di Padova, ateneo dove poi ha ottenuto il dottorato impegnandosi nello studio di “supernovae e galassie attive”. Trasferitosi in Spagna ha lavorato prima presso l’Istituto di Astrofisica delle Canarie ed ora presso la sede dell’Agenzia Spaziale Europea. Miluzio è un noto divulgatore scientifico coautore di tre libri editi da Rizzoli.

Fulvio Marelli, con oltre 25 anni di esperienza nel coordinamento tecnico e di gestione di progetti di ricerca europea, è anch’egli un noto divulgatore. È suo il primo libro digitale sull’osservazione della terra dallo spazio. Ha una vasta esperienza  nella comunicazione al pubblico di argomenti scientifici e tecnologici. È l’ideatore della piattaforma “Discover Esa Live”, attraverso la quale affronta temi relativi all’esplorazione spaziale legata all’osservazione della terra.

L’evento è stato introdotto da Sergio Albani, astrofisico e membro del Comites di Madrid. Albani, con brevi ma precise pennellate, ha spiegato che lo scopo dell’iniziativa del Comites è stato quello di far comprendere le conseguenze del cambiamento climatico e quindi stimolare la sensibilità su queste tematiche soprattutto tra i giovani.

Dopo le parole di benvenuto del Dirigente Scolastico, Massimo Bonelli, il presidente del Comites, Andrea Lazzari, ha illustrato agli studenti della Scuola Statale Italiana di Madrid, il ruolo che svolge l’istituzione che presiede, anello di collegamento tra la comunità residente nel paese e le autorità diplomatiche e consolari italiane.

“Il Cambiamento climatico: le cause, gli effetti, i rimedi” è stato patrocinato dall’Associazione Marchigiani. in Spagna. La sua presidentessa, Silvia Giorgi, ha spiegato che l’Associazione che presiede “ha coinvolto la Regione Marche” da cui ha ottenuto il patrocinio. E ha spiegato che l’associazione ambisce “essere un ponte tra le Marche e la Spagna”.

Presente alla conferenza anche il responsabile dell’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia, Sergio Scopetta. Lo scienziato, in forza presso la sede diplomatica italiana, ha spiegato ai giovani l’importanza di prendere coscienza dei fenomeni climatici e dei cambiamenti oggi in atto. Assai interessante il suo messaggio agli studenti circa le “fake news” che circolano nella rete e le correnti negazioniste che diffondono notizie senza alcun fondamento scientifico. Ha raccomandato ai giovani di “non ripetere gli errori” commessi dalla generazione che li ha preceduti. E ha dato loro il consiglio di “acquisire i concetti base, anche di fisica fondamentale, per comprendere meglio il mondo che li circonda”. A suo giudizio, “la competenza di base che si acquisisce sui libri di scuola è fondamentale per discernere, tra le informazioni che arrivano, quelle da seguire e quelle da evitare”. È l’unica difesa, ha detto, contro chi diffonde notizie false appoggiandosi spesso su dati e statistiche inesistenti, tergiversati o mai verificati. 

La parola è passata, quindi, agli esperti, veri protagonisti della giornata. Matteo Miluzio, avvalendosi del contributo di immagini, grafici e disegni, ha illustrato come negli ultimi decenni sia aumentato progressivamente il riscaldamento globale. Ha spiegato che il fenomeno è conseguenza dell’effetto serra provocato da gas inquinanti che permettono l’ingresso della radiazione solare ma ne ostacolano l’uscita. Ha precisato che l’effetto serra, come fenomeno naturale, è indispensabile per preservare la vita nella terra. Ma se provocato dall’attività dell’essere umano e dai suoi interventi sulla natura, diventa pericoloso. L’inquinamento prodotto da Co2 è il principale responsabile dell’alterazione degli equilibri termici del pianeta e quindi dei mutamenti climatici ai quali stiamo assistendo.

Miluzio ha anche spiegato che oggi, grazie allo sviluppo della scienza e della tecnologia è possibile ricostruire la vita del pianeta. Infatti, gli scienziati riescono a scoprire i segreti della terra studiando gli strati di ghiaccio presenti nell’Antartico e nella Groenlandia, che ospitano le due uniche calotte glaciali. Ha anche spiegato come, attraverso lo studio del tronco di alberi millenari è possibile scoprire in quale epoca sono avvenuti fenomeni climatici quali le siccità, l’eccesso di freddo o il prolungamento delle stagioni.

Anche Fulvio Marelli ha focalizzato il suo intervento sul cambiamento climatico. Ma lo ha fatto ponendo l’accento sul contributo delle sonde inviate nello spazio. E, cioè, delle navicelle spaziali prive di equipaggio ma ricche di apparecchiature per l’osservazione. Alcune di queste navicelle sono impiegate per lo studio del sistema solare, tante altre preposte all’ osservazione del nostro pianeta. Ci aiutano a documentarne la trasformazione. Ad esempio, l’evoluzione di un centro abitativo che è stato villaggio prima,  città  poi e metropoli infine; l’effetto di periodi lunghi di siccità dovuti al cambiamento climatico o la deforestazione della selva amazzonica a causa dello sfruttamento vandalico.

Quelle di Miluzio e di Marelli, quindi, sono ricerche scientifiche che, anche se attraverso osservazioni di carattere diverso, s’incontrano nella diagnosi: è l’essere umano il maggiore responsabile dei disastri provocati dal cambiamento climatico ed è solo l’essere umano, prendendo coscienza dei danni che arreca il suo modo di vita, che può modificarne la tendenza. D’altronde, basterebbero poche cose. Ad esempio, proibire l’allevamento intensivo di bestiame, sostituire l’aereo con il treno per le rotte corte, usare il trasporto pubblico in città o impiegare meno carbone, petrolio e gas naturale e più energia rinnovabile. Così il nostro pianeta sarebbe più vivibile.

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