Superbonus, Upb: “Al 31 marzo costo 170 miliardi, pesante eredità su futuro”

L'impalcatura su una facciata di un edificio a Napoli ristrutturata con i benefici fiscali del superbonus,
L'impalcatura su una facciata di un edificio a Napoli ristrutturata con i benefici fiscali del superbonus, 22 ANSA / CIRO FUSCO

ROMA.  – “Il Superbonus, insieme al bonus facciate e, in misura minore, gli incentivi alle imprese Transizione 4.0, hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni lasciando anche una pesante eredità sul futuro.

I loro effetti finanziari risultano a oggi superiori a quelli attesi nelle stime ufficiali per l’intero periodo di validità delle misure”. E’ quanto riporta l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) nella memoria trasmessa alla Commissione finanze del Senato che sta esaminendo il decreto Superbonus.

Al 1° marzo 2024, data di pubblicazione del conto economico delle Amministrazioni pubbliche, l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-23 è stato pari a circa 170 miliardi.

Per quanto riguarda il debito, l`effetto del Superbonus e del Bonus facciate è di cassa, ossia legato alla scansione temporale dell`effettivo utilizzo dell`agevolazione. Pertanto si esplica su più anni, a partire da quello successivo a quello in cui sorge l`obbligazione. Ciò comporta che i dati di competenza del conto economico nel quadriennio 2020-23 incideranno sul debito soprattutto sul triennio 2024-26: a un impatto in media annua pari allo 0,5 per cento del PIL nel triennio 2021-23, seguirà un onere più elevato pari a circa l’1,8 per cento in quello successivo.

“La differenza tra i risultati e le attese – sottolinea l’Upb nella memoria – è stata macroscopica nel caso del Superbonus e non ha precedenti”.

Per quanto riguarda gli incentivi Transizione 4.0, registrati anch`essi in termini di competenza economica “l`impatto sul disavanzo – spiega l’Upb – è stato pari a circa 30 miliardi nel triennio 2021-23”.

(Lsa /askanews)

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